Ranieri e Zuccheri: il friulano che lo aiutò a battere il Cagliari, dove poi fu ingaggiato
Nell’87-’88 Fulvio, scomparso vent’anni dopo, era nella Puteolana: il vero trampolino di lancio del tecnico

UDINE. Sono passati quasi quarant’anni, da quella stagione 1987-1988. Da allora Claudio Ranieri ha allenato tante squadre, a vari livelli, vincendo e lasciando il segno. I ricordi, col tempo, possono sbiadirsi, ma non abbastanza per cancellare la sua prima esperienza da tecnico tra i professionisti, in cui guidò in C1 la Campania Puteolana.
Tra i giocatori dell’attuale trainer Cagliari anche un Fulvio Zuccheri, classe 1958, friulano originario di Aiello.
Nato mezzala, trasformatosi in terzino, scomparse prematuramente nel 2007, colpito da un infarto durante un torneo benefico a Cesena, dove viveva. Un destino, questo, che colpì anche un altro dei tre fratelli Zuccheri, Giorgio, ex calciatore di Triestina e Pordenone, mancato nel 2010.
A ricordare quella stagione al Campania c’è il fratello Aldino, anche lui ex giocatore, la cui sorte nel 2015 ha strappato sempre per un arresto cardiaco anche il figlio Fabio. «Fulvio arrivò alla Puteolana alla fine della sua carriera – racconta –, dopo aver militato tra serie A, B e C con Cesena, Bologna, Reggiana, Cremonese e Pistoiese. Più volte menzionava Ranieri quando si parlava di calcio. Era un tecnico ancora giovane (36 anni, ndr) ma già dotato. Fulvio aveva capito che avrebbe fatto strada».
Una sottolineatura significativa, se si pensa che Zuccheri fu allenato in precedenza dai grandi mister dell’epoca, come Giuseppe Marchioro, Gigi Radice, G.B. Fabbri ed Emiliano Mondonico. Ranieri arrivava in C1 dopo aver vinto l’Interregionale col Vigor Lamezia e, a lanciarlo fra i “pro”, fu un successo ottenuto il 5 ottobre 1987 in casa col Cagliari (1-0). Gli isolani si stavano riscaldando su una parte del campo di Pozzuoli appena seminata. Chiesero a Ranieri se era il caso di far spostare gli avversari da lì, ma lui disse: «Lasciali fare, non vedi che stanno dormendo? Si riscaldano sull’erba, poi sulla terra battuta non riescono a giocare». Così fu.
L’allora presidente dei sardi Tonino Orrù decise quel giorno di puntare su di lui. E quell’incontro, dal 1’ al 90’, lo disputò anche Zuccheri, col numero 4. «Fulvio, che esordì a 16 anni in serie C nel 1975 con l’Udinese, era una persona che ha voluto fortemente intraprendere la carriera di giocatore – riprende Aldino –. Tra noi fratelli è quello che avuto il percorso più prestigioso».
Compagno di squadra a Bologna di Roberto Mancini, a Reggio Emilia di Andrea carnevale, a Pistoia di Gian Piero Gasperini e a Cremona di Luca Vialli, Fulvio avrebbe ricordato con gran piacere domenica con Ranieri quell’annata a Pozzuoli.
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