Rally del Fvg e Verzegnis: sarà spettacolo

Croce: «Siamo piccoli, ma con tante prove importanti» Il patron della scuderia Acu Friuli presenta la stagione



È in grande forma Giorgio Croce. Deve esserlo, il patron della scuderia Acu Friuli, perché assieme alla sua squadra, nel 2019, organizzerà due prove che fanno parte di altrettanti trofei tricolori: la Verzegnis-Sella Chianzutan, che sarà valida per il campionato italiano velocità in montagna (in calendario l’1 e il 2 giugno) e taglierà il traguardo delle cinquanta edizioni e il Rally del Friuli Venezia Giulia, tornato a far parte della massima rassegna nazionale dopo due anni di assenza (appuntamento 30 e 31 agosto).

E relativamente a quest’ultima promette che “sarà una grande gara”.

L’occasione non è buona solo per analizzare le sue corse ma anche lo stato di salute dell’automobilismo regionale.

Croce, partiamo subito da qua: come sta il motorsport nel nostro territorio?

«Direi bene. Siamo piccoli ma abbiamo tante manifestazioni importanti: prendiamo l’Italian Baja, la più prestigiosa, che fa parte della Coppa del mondo fuoristrada. Se compariamo superficie della regione, numero di prove e validità ci difendiamo alla grande in tutta Italia».

Capitolo rally: uno sguardo al Valli della Carnia, rimasto in Coppa Italia, e al Piancavallo, approdato nell’Irc. Come commenta quest’ultima scelta?

«L’International Rally Cup porta un bel numero di equipaggi, non c’è che dire. I ragazzi della Knife Racing sono bravi e meritano di provare una ribalta del genere. Peccato che con l’ingresso in un nuovo campionato (che non fa parte del panorama Aci Sport, ndr) il “Piancavallo” non abbia più la validità di Coppa Italia e il coefficiente 1,5 che si era guadagnato sul campo come il Valli della Carnia, rimasto come nel 2018».

Il Rally del Friuli Venezia Giulia è stato inserito nuovamente nel campionato europeo storiche ed è tornato nel Cir dopo aver fatto parte del Ciwrc: come mai il ritorno alle origini?

«A me la serie italiana World Rally Car piaceva molto. Ma la prova, secondo molti, a livello di bellezza e prestigio, doveva tornare ad avere la massima ribalta nazionale. Siamo già al lavoro per allestire il percorso, che dovrà essere di almeno 150 chilometri di tratti cronometrati. Sicuramente vogliamo confermare il Città Fiera come quartier generale e l’arrivo in centro a Udine. Dobbiamo capire dove organizzare la prova speciale spettacolo, obbligatoria nel Cir».

Giardin Grande, come un tempo, può essere una soluzione?

«Direi che è quasi impossibile. Ci sono tanti altri posti, vedremo. Intendiamo poi imbastire la prova regionale di Coppa Italia a coefficiente 1,5 in un giorno solo, il sabato (verifiche venerdì, ndr) in modo tale da non pesare troppo sulle tasche dei piloti del nostro territorio».

Passando alla Verzegnis-Sella Chianzutan, ci saranno iniziative speciali per festeggiare la cinquantesima edizione?

«Vogliamo allestire una mostra con la storia della gara, la cui prima volta fu nel 1966. Si chiamava Tolmezzo-Sella Chianzutan e partiva dal ponte Avons. Vinse Nardari su una Porsche 908. Il percorso poi sarà il solito, lungo 5,64 chilometri con un dislivello di quasi 400 metri. Mi onora il fatto che, oltre a far parte del Civm, la prova sarà valida anche per il campionato nazionale austriaco e sloveno, oltre che per il Central European Zone. Non è poco…».—





Riproduzione riservata © Messaggero Veneto