«Quella tribuna senza poltroncine»

Marcatti ricorda la prima nel vecchio impianto: Udinese-Seregno del 26 settembre ’76

UDINE. Sigfrido Marcatti era in campo il 26 settembre del 1976 in quell’Udinese-Seregno 2-0 che fece da battesimo al vecchio Stadio Friuli.

L’ex portiere, che poi ha lavorato per quasi trent’anni in società, ricorda tutto come se fosse ieri: «Vincemmo 2-0, era una domenica grigia, con qualche goccia di pioggia».

E stadio gremito con 18 mila presenti nonostante inagibilità delle curve. «La tribuna, senza poltroncine, aveva una capienza di 12 mila persone, i distinti 6 mila».

Il Friuli aveva appena dovuto fare i conti con le scosse del terremoto di settembre, un evento che condizionava la quotidianità della gente.

«E anche la nostra – racconta Marcatti –. In estate, anche perchè il Moretti era stato trasformato in una tendopoli, Sanson e Dal Cin ci mandarono ad allenarci a Vittorio Veneto».

A inizio stagione, poi, l’Udinese preparava le gare della domenica anche nei campi di periferia: «Pasian di Prato, Cussignacco. Quando la Croce Rossa e la Protezione civile abbondarono il Moretti, ritornammo ad allenarci in città».

Marcatti, 66 anni, originario di San Giorgio di Nogaro, dove oggi fa l’assessore comunale allo Sport, era reduce da alcune stagioni alla Reggina: «Ma non facevo il professionista – rivela –, io durante la settimana lavoravo come geometra in una impresa di Udine. Gran parte di quella squadra era composta di friulani, vivevamo in maniera emotivamente forte il problema del sisma. E quando andavamo a giocare in trasferta ci gridavano “terremotati”».

Marcatti nel 1978 appese i guantoni al chiodo e Dal Cin gli chiese di restare in società diventando responsabile della logistica e quindi anche dello stadio Friuli. Poi nell’era Pozzo passò a fare il segretario fino al 2007, quando ha detto stop.

«Lo stadio nuovo l’ho visto crescere, è un vero gioiello», dice, prima di rivelare una chicca: «A un certo punto si pensò di edificare il nuovo impianto ristrutturando il vecchio stadio di Palmanova. Accompagnai di persona Pozzo per un sopraluogo assieme al sindaco, poi non se ne fece nulla». Meglio così, visto com’è finita.

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