Quei maledetti cinque minuti: ecco come l’attacco dell’Apu si è inceppato a Trieste
Alibegovic obbligato a forzare, solo Bendzius attacca il ferro ma non è una novità emersa nel derby: in quattro partite giocate a lungo alla pari sono arrivate quattro sconfitte

All’Apu continua a mancare il classico centesimo per fare l’euro. Quattro partite giocate a lungo alla pari degli avversari e quattro sconfitte. A Reggio Emilia era stata fatale il primo quarto, con la Virtus è mancato il colpo del kappaò definitivo, contro Brescia il passaggio a vuoto è arrivato nel secondo quarto, a Trieste negli ultimi 5 minuti.
Quelli che, generalmente, decidono partite tirate come i derby. In quei cinque giri di lancette Udine ha palesato alcune delle sue difficoltà attuali, che sono soprattutto in fase offensiva.
Rewind
Riavvolgiamo il nastro della gara del PalaTrieste per analizzare il finale, focalizzandoci sugli attacchi bianconeri. Quando mancano 5’ esatti alla quarta sirena il punteggio è di 81-80 per i padroni di casa e l’Apu ha in campo Hickey, Brewton, Alibegovic, Bendzius e Spencer. Quattro potenziali tiratori e un pivot. La maggior parte dei tiri, però, se li prende capitan Alibegovic, che realizza quattro degli ultimi cinque punti bianconeri. Due sgorgano da tiri liberi, altri due da una prodezza individuale. La palla, infatti, circola poco: molti palleggi e pochi varchi contro una difesa triestina ai limiti dell’asfissiante. L’unico che prova ad attaccare il ferro è l’esperto Bendzius, che viene fermato col fallo da Candussi e porta a casa due liberi, trasformandone però uno solo.
Gli altri possessi Apu si concludono con tiri forzati e senza ritmo da oltre l’arco (uno di Hickey e uno di Alibegovic), in un’altra occasione i 24” scadono dopo che Toscano-Anderson intercetta un passaggio di Hickey al capitano a 2” dallo scadere dell’azione.
E Brewton? Si prende soltanto una tripla dal palleggio quando ormai la gara è compromessa, sul -7 a 30” dalla sirena. Fine delle trasmissioni.
Sterilità
L’Apu migliore si è vista nella fase iniziale, quando ha potuto attaccare in transizione e fare molto male a una Trieste in confusione. Quando i padroni di casa hanno sistemato la difesa, sono cominciati i problemi. Le triple di Ikangi a fine secondo quarto, gli uno contro uno di Brewton all’inizio del terzo e alcune penetrazioni di Calzavara hanno permesso a Udine di restare in partita sino in fondo, a dispetto delle percentuali.
Ad oggi l’Apu è ultima per punti realizzati (77 di media) e tiri da tre (29%), penultima per tiri da due (49%) e terzultima ai liberi, sia come percentuale di trasformazione (67%) che per numero di tiri guadagnati (49). Brewton è l’unico dei nuovi innesti a viaggiare a una media punti in doppia cifra (gli altri sono Hickey e Alibegovic), ma al momento la coesistenza con “Tony” è piuttosto difficile: le uniche iniziative pericolose le crea nell’uno contro uno in isolamento.
Sfida verità
Si sapeva che il calendario era durissimo inizialmente, e si è materializzato lo 0/4 che in molti temevano. Sabato c’è lo scontro diretto sul campo della Dinamo Sassari: prima di fasciarsi la testa, forse è meglio vedere l’Apu contro squadre della stessa fascia di classifica. Iniziare già ora a parlare di stranieri da tagliare non ha molto senso. In questi casi meglio pensare a lavorare e a migliorare.
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