Quando Di Natale incoronò Pereyra: «Dopo Sanchez, il migliore all’Udinese»

UDINE. Roberto Pereyra, rientrato in Friuli nell’ultimo mercato per dare qualità e sostanza al centrocampo dell’Udinese, ha avuto in Totò Di Natale uno dei suoi più grandi estimatori. «Dopo Sanchez è il giocatore con più talento arrivato a Udine nel periodo d’oro», ci raccontò un giorno il cannoniere più prolifico della storia del club friulano. Una dichiarazione che inorgoglirà non poco El Tucumano che con Totò aveva instaurato un grande feeling in campo.
Arrivato a Udine con l’etichetta di uomo di fascia, Pereyra fu fatto esordire da Guidolin in Europa League a Glasgow contro il Celtic per poi essere sostituito nell’intervallo. Che il ragazzo avesse un cambio di passo importante lo si capì subito, ma al Guido non bastava. A suon di prove in allenamento il tecnico di Castelfranco intuì che quel ragazzo poteva tornargli più utile in altre zone del campo: da mezzala, per esempio e fu in quella posizione che Pereyra cominciò a giocare da marzo in poi.
La prima volta da trequartista, invece, arrivò il 10 dicembre del 2012 a Genova contro la Sampdoria. Guidolin mandò in campo una mediana di interditori (Badu, Pinzi e Allan) lasciando briglia sciolta a Pereyra alle spalle del capitano Di Natale. L’argentino risultò tra i migliori nel successo ottenuto dall’Udinese grazie alle reti di Danilo e Totò.
Passato alla Juventus durante la gestione Allegri, Pereyra nel 3-5-2 dei campioni d’Italia si è poi specializzato nel ruolo di mezzala fungendo da alternativa a Pogba e Vidal (entrò al posto del cileno nella finale di Champions League contro il Barcellona), due pezzi da novanta nel ruolo. Lasciò Torino con 48 presenze in serie A e 4 gol, la metà di quelli messi assieme nella sua prima parentesi udinese. La posizione in campo è stata più o meno la tessa anche nelle quattro annate vissute al Watford (16 reti in 106 partite di Premier).
Il suo passato, quindi, racconta che quando è stato impiegato con continuità almeno quattro reti a campionato le ha segnate. Vista la scarsa prolificità delle punte friulane Gotti dovrà andare a cercare i gol per muovere la classifica anche in altri reparti. In questo senso il trio composto dal Tucumano, Deulofeu e De Paul, offre delle garanzie. Non solo: visto che l’Udinese non si vede fischiare a favore un calcio di rigore dal 7 aprile del 2019, sarebbe davvero il colmo che con simili frecce la casella dei penalty bianconeri restasse per molto tempo ancora a quota zero.
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