Pozzo: squadra in ritiro e scuse ai tifosi

UDINE. «Sono qui soprattutto per scusarmi con i tifosi»: va in onda sulla tv di famiglia lo sfogo di Gianpaolo Pozzo dopo l’amarezza per un 4-0 rifilato “in scioltezza” dalla Juventus alla sua Udinese, un’intervista trasmessa ieri sera ma che il paròn bianconero aveva registrato nel pomeriggio, dopo aver deciso di spedire in ritiro chi aveva tradito le attese e l’intero nuovo stadio Friuli (il gioiello tanto desiderato).
La truppa di Colantuono da domani sarà di stanza all’Hotel Al Ponte di Gradisca d’Isonzo per fare gruppo e meditare sulle “malefatte” in vista della delicata trasferta di domenica a Palermo.
Giornata nera. Pozzo aveva già espresso il malcontento subito dopo la partita, ma solo ai propri collaboratori, evitando “pericolose” dichiarazioni a caldo, da tifoso deluso più che da uomo guida di un club. Nell’aria però c’era già la decisione di un ritiro capace di compattare la squadra.
Un’orientamento che non ha colto di sorpresa Colantuono, pure lui rabbuiato dopo il verdetto del campo: in cerca di risposte il tecnico ha voluto rivedere tutta la partita contro la Juve assieme al direttore sportivo Giaretta, in attesa dell’ufficializzazione della “settimana di clausura” giunta nel tardo pomeriggio.
«La delusione è generale – ha commentato proprio il diesse bianconero – siamo rimasti spiazzati: abbiamo porto l’altra guancia e così non va bene. Ci preoccupa l’aspetto mentale. Ci sciogliamo troppo in fretta e caliamo le braghe, quando invece dovrebbe scattare qualsiasi la scintilla».
La faccia. Ce l’ha messa Pozzo in serata. Porgendo le scuse: «È stata una prestazione deludente – ha raccontato il paròn –. Sapevo che con una squadra come la Juventus sarebbe stata dura, ma la squadra aveva dato segnali con prestazioni confortanti, generose, cosa che non ho visto l’altro giorno. Sono rimasto deluso, è chiaro che il mister dovrà riflettere. Dovremo fare qualcosa perché la squadra non può comportarsi così, siamo meglio di quanto fatto vedere».
Ricetta e commozione. Poi Gianpaolo Pozzo ha spiegato i prossimi passi: «Stiamo intervenendo sul mercato, ma ci sono tanti giocatori che non giocano e avevano un nome: non capisco come siano spariti dal firmamento del calcio. Devono tutti darsi la cosiddetta svegliata e riproporsi perché sono tutti puntualmente e lautamente pagati».
Quindi un flash sulla gente, il popolo bianconero: «Sono commosso dalla risposta del pubblico, mi dà conforto. Abbiamo una piazza che sostiene i giocatori anche di fronte ad una figura del genere, potevano essere fischiati e invece sono sostenuti. Ovviamente la pazienza non può essere illimitata, ma i tifosi hanno dimostrato di essere legati alla squadra. Questa è una cosa che mi dà animo per portare avanti il progetto che abbiamo in mente. Sono d’accordo che lo stadio non basta: è la cornice di uno spettacolo che ha come protagonista la squadra. Bisogna che tutti, giocatori e staff, si rendano conto che il futuro non è questo».
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