Pozzo: Scuffet resta fuori dal mercato

«Se c’è un giocatore incedibile questo è lui. Lasciamo tranquillo, deve crescere ancora»
Udinese goalkeeper Simone Scuffet stops the ball with help of defeder Maurizio Domizzi during the Italian Serie A soccer match between Fc Inter and Udinese at Giuseppe Meazza Stadium in Milan, 27 March 2014. ANSA / MATTEO BAZZI
Udinese goalkeeper Simone Scuffet stops the ball with help of defeder Maurizio Domizzi during the Italian Serie A soccer match between Fc Inter and Udinese at Giuseppe Meazza Stadium in Milan, 27 March 2014. ANSA / MATTEO BAZZI

UDINE. Al fischio finale di Inter-Udinese Simone Scuffet ha cominciato un’altra partita ed è durata 45 minuti, proprio come un tempo di una gara di calcio. 45’ su e giù lungo il corridoio della mix zone, quella riservata alle interviste: Sky, Rai Mediaset, Radio, Tv private, Udinese Channel, carta stampata. L’ordine è stato più o meno quello. I ragazzo ha dimostrato disinvoltura, la stessa esibita in campo. «Molto più difficile parare che rilasciare interviste», ha commentato con un sorriso divertito Simone.

Spalle larghe. Gli chiedono di tutto: quanto è alto, quali sono le materie nelle quali va meglio a scuola («tutte», risponde lui), quali quelle in cui zoppica («nessuna», la replica). Il ragazzo dimostra di avere le spalle larghe.

É paziente e disponibile con tutti. Palacio, che per qualche minuto gli è a fianco, lo guarda con fare stranito e sembra chiedersi: «Ma proprio contro questo ragazzino dovevamo imbatterci questa sera?».

Simone ha fatto finta di niente, si è piazzato davanti alle telecamere e ha risposto paziente a tutte le domande anche a quelle più scomode: «Sei tifoso della Roma», gli ha chiesto la distratta Sara Benci di Sky. «No, tifo Udinese, avevo già smentito questa cosa».

Mercato. La nobiltà della platea ha sicuramente amplificato i meriti della sua prestazione. Se gli interventi su Hernanes e Cambiasso li avesse compiuti a Livorno su Paulinho e Emeghara, probabilmente ieri nessuno avrebbe parlato di lui. E invece Simone ha conquistato le prime pagine di tutti i quotidiani sportivi. E adesso è già partita la caccia alla trattativa di mercato più calda.

Gino Pozzo, interpellato in merito, ha fatto chiarezza: «Lasciamo il ragazzo tranquillo di crescere in pace, non ha senso parlare di queste cose». Dì, ma i tifosi dell’Udinese si chiedono se Simone la prossima stagione indosserà la maglia bianconera: «Se c’è un nostro giocatore che non è sul mercato questo è lui», la risposta di Pozzo jr.

Brkic. Glieli hanno fatti tutti al fischio finale. Tra i primi a stringergli la mano l’ex portiere titolare che di certo non sarà felice per essersi fatto soffiare il posto da un ragazzo che deve ancora compiere 18 anni.

«Non dev’essere facile per lui stare fuori - ammette Simone -, ma io devo pensare a me stesso e dare sempre il massimo. Brkic mi sta aiutando molto, e lo stesso discorso vale per Kelave e lo stesso Benussi».

Cuore e umiltà. La preoccupazione dei suoi genitori è la gestione di tutte le cose belle che gli sono capitate negli ultimi due mesi. «Sì mi è cambiata la vita», ammette Simone. Ma l’umiltà non gli manca.

«La mia qualità migliore è la reattività tra i pali, ma sono tanti i particolari nei quali devo migliorare, a cominciare dalle uscite alte».

La parata più difficile «è stata quella su Hernanes, ero coperto e ho visto sbucare il pallone all’ultimo minuto», giocare a San Siro «è un’emozione unica, si respira la storia, ma il tifo più bello è quello del Genoa», il cuore è bianconero.

«Non tifo Roma ma Udinese. Mi sento molto friulano e il fatto che i tifosi abbiano deciso di dedicarmi un club mi fa molto piacere. Io mi sento molto simile a loro».

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