Pontisso, esordio a diciotto anni: «Che emozione»

INVIATO A CAGLIARI. A San Martino di Codroipo, ieri sera, si è fatto festa. Simone Pontisso ha esordito in serie A ad appena 18 anni (li ha compiuti lo scorso 20 marzo) regalando un raggio di luce all’Udinese nella sua ultima trasferta di una stagione che ha portato più delusioni che soddisfazioni. «Non ho ancora acceso il telefono ma qualche messaggio credo lo troverò», racconta Simone a fine partita emozionato davanti alle telecamere quasi più di quanto lo fosse al momento di entrare in campo. Pontisso ha cominciato a riscaldarsi già a metà del primo termpo, nell’intervallo è rientrato negli spogliatoi, ma è uscito prima degli altri per completare il riscaldamento sotto la guida di Gianfranco Cinello. Poi si è diretto a bordo campo dove ha ricevuto l’abbraccio e un grande in bocca al lupo da parte di tutti i suoi compagni della primavera presenti in panchina. «È stato un momento bellissimo, forse il più emozionante di tutti. Anche loro ci tenevano che qualcuno della Primavera disputasse qualche minuto in serie A. Per me, poi che sono friulano, è stata una soddisfazione ancora maggiore. Tra l’altro io ho fatto quasi tutta la trafila nelle giovanili bianconere». La sua carriera è cominciata nel Codroipo dove è rimasto fino a 10 anni, poi il trasferimento al Donatello a 13, infine, la chiamata dell’Udinese. Ha sempre fatto il difensore centrale, poi mister Daniel, negli Allievi nazionali lo ha spostato a centrocampo dove poi ieri lo ha impiegato anche Stramaccioni. «Il mio ingresso ha dato più equilibrio alla squadra? Questo non lo so - replica Simone -, posso dire che è stata una partita complicata. Dopo pochi secondi abbiamo perso Widmer e ci siamo ritrovati sotto di due gol. Abbiamo provato a risalire la china ma non ci siamo riusciti». Nel giorno del suo esordio in serie A, che coincideva con il compleanno del suo amico Simone Scuffet, non può pensare soprattutto alla sua famiglia: papà Renato, un passato da calciatore nei dilettanti, mamma Cinzia, che si sarà commossa davanti alla tv e il fratello maggiore Matteo. «Anche lui giocava a pallone ed era forse più bravo di me. Purtroppo ha avuto problemi a un ginocchio». Non si dimentica della fidanzata Evelyn e si chiede cosa succederà mercoledì quando tornerà a scuola. Simone frequenta l’Istituto tecnico commerciale a Codroipo. Non potrà presentarsi a mani vuole.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto