Apu, la protesta della curva: no al biglietto nominale
Accordo tra Governo, Fip e Lega per aumentare la sicurezza nei palasport. I tifosi organizzati di Udine con i colleghi di 14 società esprimono il loro malcontento

La stagione cestistica deve ancora iniziare, ma fra i tifosi Apu della curva Ovest, così come in quelle delle altre quindici squadre di serie A, serpeggia già il malcontento. Il motivo è il protocollo d’intesa, firmato dai presidenti dell’osservatorio sulle manifestazioni sportive, della Fip, della Lega Basket serie A e della Lega Nazionale Pallacanestro, con cui vengono introdotte in via sperimentale per l’annata 2025/2026 una serie di misure restrittive al fine di ridurre il rischio di incidenti nei palasport.
L’accordo
Nel testo, che fa riferimento alle partite dei campionati di serie A, A2 e B Nazionale, vengono indicate quattro misure organizzative da attuare. La prima è la vendita dei tagliandi soltanto attraverso piattaforme online, previa esibizione di un documento d’identità in ricevitorie individuate d’intesa con le Questure interessate.
Sempre in tema di biglietti, la vendita per le tifoserie delle squadre ospiti terminerà entro le 19 del giorno antecedente la gara. La terza misura è la trasmissione, a cura di entrambe le società, dell’elenco degli acquirenti dei biglietti alla Questura che gestisce l’evento entro le 10 del giorno della partita. L’ultima misura prevista è l’impiego nel settore dei tifosi ospiti di volontari della società ospite con casacca da steward.
C’è un ulteriore capitolo, dedicato alle partite considerate a rischio, nelle quali l’osservatorio sulle manifestazioni sportive si riserva di proporre alle Questure un pacchetto di misure ulteriormente restrittive: divieto di vendita dei tagliandi per le tifoserie ospiti nelle aree geografiche di provenienza, chiusura del settore ospiti e addirittura la disputa del match a porte chiuse in caso di elevata criticità del match, come negli ultimi play-off di serie A2 fra Forlì e Rimini.
La reazione
Il gruppo “Gioventù Bianconera”, che sostiene l’Apu Old Wild West sia in casa che in trasferta, è firmatario insieme ai tifosi delle altre curve di serie A di un testo in cui si esprime la propria contraddizione per il protocollo d’intesa. «Nessuna emergenza, nessuna esigenza. No al biglietto nominale», è il titolo della missiva, pubblicata sui social network dei vari gruppi organizzati: «La problematica principale per le tifoserie organizzate è avvicinare i giovani alla curva – si legge nel testo - e non certo promuovere episodi di violenza che albergano solo nelle menti di chi non vive la realtà della pallacanestro italiana».
Gli ultrà, inoltre, esprimono il proprio malcontento per non essere stati coinvolti nel summit: «ancora una volta le decisioni inerenti i tifosi e le loro libertà sono state prese senza coinvolgere le parti interessate e per giunta subdolamente diffuse senza dar la possibilità di discuterne neppure alle società che poi dovranno imporre certe assurde norme con tutti i disagi conseguenti». In conclusione i gruppi organizzati sottolineano che in Europa il biglietto nominale non esiste e che ai tifosi va garantita la libertà di circolare e di acquistare i tagliandi per assistere alle partite.
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