Pogacar re pure in Bretagna, torna subito in maglia gialla e sfila pure quella verde a Milan
Lo sloveno torna leader al Tour de France vincendo sull'arrivo in salita al Mûr de Bretagne. Con il successo si prende anche la leadership della classifica a punti, spodestando il velocista di Buja

La scena è sempre quella, o quasi. Volata in salita sul Muro di Bretagna nella tappa in cui il Tour ha onorato il grande di casa Bernard Hinault, tempi perfetti, potenza e agilità da vendere: Tadej Pogacar dopo 24 ore di prestito a Mathiueu Van der Poel si riprende la maglia gialla vincendo anche sul Mûr de Bretagne.
L’ennesima prova perfetta dello sloveno che si è portato a ruota il solito Jonas Vingegaard (Visma), il grande rivale che però allo sprint non ha mai impensierito il campione del mondo. Terzo l’ottimo inglese Oscar Onley (Picnic).
Che è sempre più padrone del Tour, ora con 54” di vantaggio su Remco Evenepoel (Quick Step) , 1’11” sul francese Kevin Vauquelin (Arkea)) e 1”17” proprio sul danese che, in vista delle montagne, resta l’unico teoricamente in grado di turbare i sonni di Pogacar.
Che ha un’unica grana dopo la giornata di venerdì 11 luglio: il suo fedelissimo compagno di squadra Joao Almeida, che in tutte le altre squadre sarebbe capitano, negli ultimi km prima dell’ultimo assalto al Mûr de Bretagne, è stato coinvolto in una paurosa caduta arrivando ammaccato a oltre 10 minuti.
«Spero che Joao stia bene – ha detto il vincitore – perché se lui sta bene è una giornata perfetta, è una vittoria per lui, in questo momento penso a lui. Ci tenevamo tanto a vincere, sia io che Mathieu (Van der Poel ndr), volevamo vincere su questa salita iconica del Tour, forse Vdp ha lasciato troppe energie nella tappa di giovedì. La squadra con Wellens e Narvaez mi ha pilotato alla grande ai piedi dell’ultima salita. Ora speriamo in due giornate tranquille».
Perché oggi a Laval e domani a Chateauroux torneranno in scena i velocisti e l’Italia spera finalmente di interrompere il lungo digiuno di tappe vinte alla Grande Boucle iniziato nel 2019. Il friulano Jonathan Milan (Lidl Trek) mette la tappa del mirino, vuole rompere il ghiaccio al Tour, dopo il sec ondo posto di Dunkerque di lunedì, e riprendersi la maglia verde che il bulimico Pogacar gli ha sfilato. Tutto normale, Tadej alla partenza di punti ne aveva 106, con i 30 della vittoria di tappa è schizzato a 136.
Ma Milan, che ieri ha salvato la gamba arrivando poi con gli altri velocisti placido a 18 minuti dai primi, il suo l’ha fatto prendendosi i 10 punti del traguardo volante dove ha battuto Biniam Girmay (Intermarchè) nello sprint per il sesto posto, dato che 5 corridori a 60 km dalla fine erano ancora in fuga. Ora è a quota 122.
«Era un arrivo complicato per me, ho cerato di prendere più punti possibile al traguardo volante cercando poi di salvare la gamba», ha detto il 24enne. Con 122 punti ne ha 14 punti di ritardo da Pogacar, facendo bottino pieno (20 punti) già al traguardo volante oggi può riprendersi la verde, che comunque indosserà al posto del re. Ma è la vittoria di tappa il vero obiettivo. Inutile girarci attorno.
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