Pjanic punisce il Chievo

VERONA. Una magia su punizione di Miralem Pjanic regala tre punti sofferti alla Juventus al Bentegodi contro il Chievo. Vittoria meritata, ma sudata, in una gara difficile in cui la fisicità e l’ordine tattico dei veneti hanno rappresentato scogli non semplici da superare per i bianconeri. Allegri decide di schierare il 3-5-2 con, come annunciato, la coppia Mandzukic-Higuain, ma dopo una manciata di minuti perde Barzagli e inserisce un Bonucci non in grandi condizioni. Per Barzagli ambulanza e ospedale e primi accertamenti che parlano di lussazione alla spalla sinistra, per lui niente Nazionale, al suo posto Ventura ha convocao Astori. Il Chievo non si fa sorprendere, perchè Maran mette mano al fidato 4-3-1-2 e rimodella la squadra, irrobustendo il centrocampo e schierando un 3-5-1-1 che lascia poco spazio alla manovra dei Campioni d’Italia. La Juve stenta a trovare le giuste misure, il Chievo aggredisce alto. Le occasioni, comunque, i bianconeri le creano anche perchè sulla corsia di destra Cuadrado sa puntare e fiaccare la resistenza dei veneti. Mandzukic si confeziona una ghiotta occasione, ma la spreca sparando alle stelle, poi è bravo Sorrentino a chiudere lo specchio della porta all’unico sussulto di Higuain.
La ripresa è decisamente più bella e vivace perchè la Juve sull’asse Cuadrado Mandzukic trova il vantaggio con il croato. Maran deve dare la scossa e ricorre a capitan Pellissier alla sua apparizione numero 400 con il Chievo. Birsa vede il taglio del neo entrato e Pellissier beffa Lichtsteiner che lo tocca e lo fa cadere. Dal dischetto Pellissier sigla il pareggio e il gol numero 99 in serie A. La Juventus dimostra di essere squadra di carattere, non si abbatte e riparte all’offensiva. La punizione di Pjanic ridà forza e veemenza alla capolista che nel finale sfiora ripetutamente il tris, sciupandolo clamorosamente con Sturaro e con un’azione personale di Cuadrado davvero straordinaria. La Juventus magari non gioca un calcio stellare, ma fa punti, è tosta e per metterla sotto ci vuole tanto più di quello che un Chievo comunque positivo è riuscito a fare.
Massimiliano Allegri, ai microfoni per i commenti del posto gara, scansa le polemiche. Il tecnico Juve è visibilmente soddisfatto della vittoria della sua squadra a Verona, il fastidio per le critiche al gioco e per il retroscena delle parole di Buffon nello spogliatoio, che aveva detto che «in Italia le altre squadra quando ci incontrano si scansano, mentre ciò non accade in Europa», sembrano alle spalle. Almeno in parte. «Visto che il Chievo era un avversario tosto, come avevo detto alla vigilia?», rivendica il tecnico, contro le accuse di trovare sempre avversari “morbidi”. Quanto al gioco, la battuta è ancora più esplicita: «La mia Juve simile a quella di Capello? Non ricordo come giocava quella, ma ricordo che vinceva. Come la mia..». «Avevo detto alla vigilia che il Chievo sarebbe stato un avversario tosto - è l’analisi di Allegri - e il campo lo ha dimostrato. Nel primo tempo sono stati molto bravi a difendersi con ordine e abbiamo creato qualcosa ma non abbiamo giocato benissimo. Nella ripresa al di là dei gol la squadra ha migliorato la qualità del gioco, ha reagito bene al pareggio e poteva vincere con un risultato più importante. La mossa del doppio centravanti a molti non piace, ma Allegri la difende. «Higuain - spiega - ha giocato tra le linee anche perchè a noi manca un giocatore come Dybala. Ha giocato una buona gara, sfiorando il gol in un paio di occasioni. Comunque credo che questo ritornello che la Juve vinca e non giochi bene sia una sorta di moda. A me interessa vincere, tutto il resto non lo guardo e non lo ascolto». Rolando Maran mastica amaro. «Dopo il pareggio di Sergio - confida - speravo davvero di portare a casa un risultato positivo. Ci ha punito la giocata di Pjanic su calcio piazzato. Ma abbiamo retto bene e giocato alla pari con la Juventus. È un momento in cui i risultati non arrivano, ma la squadra ha saputo reagire alla brutta prestazione di Crotone e - conclude - questo mi soddisfa. Peccato solo non aver raccolto punti».
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