Il piano di Gino Pozzo per il gioiello Atta: a gennaio resterà all’Udinese, poi base d’asta a 40 milioni
Il centrocampista pescato dal Metz piace a Milan e Napoli in Italia ma su di lui hanno posato gli occhi anche Manchester City e Barcellona

Arthur Atta a gennaio non sarà ceduto e a giugno l’asta partirà da 40 milioni. Alto gradimento, avrebbe detto il papà dei disc jokey italiani, Gianni Boncompagni, raccontando il sorpasso del numero 14 bianconero nella hit parade dei gioielli nella cassaforte dei Pozzo, dove svettava fino a qualche settimana fa l’altro francese dell’Udinese, il difensore centrale Oumar Solet che in Italia continua a piacere un sacco all’Inter. Il centrocampista pescato nel Metz, tuttavia, ha bruciato le tappe in questo avvio di campionato, anche se a tratti appare ancora evidente che i margini di miglioramento non mancano e che a volte in campo si addormenti sugli allori, peccando in precisione, come è avvenuto nell’ultima gara prima della sosta, all’Olimpico contro la Roma, dove ha avuto sul piede due palle gol: un diagonale fuori di poco e un palo il risultato.
Al di là della singola prestazione, tuttavia, il prospetto Atta è davvero di prima qualità, tanto che adesso appare esigua sborsata tra agosto 2024 e lo scorso giugno, quando l’Udinese ha versato al club transalpino un milione per il prestito e quale ha fatto seguire ulteriori 8 per il definitivo riscatto. Non pochi per un classe 2003 che giocava nella seconda serie francese. Forse per questo il Napoli ha sondato il terreno non tentativo di contenere l’esborso, visto che qui in Italia Arthur piace al Milan, mentre all’estero è finito sul taccuino anche di City e Barcellona, non esattamente le ultime arrivate.
La risposta bianconera è stata chiara. Atta non si vende a gennaio. Un messaggio neppure in codice. L’ha ribadito anche il dg Franco Collavino senza accennare alla quotazione del francese, per il quale in Napoli avrebbe stanziato una ventina di milioni, proprio in virtù di una sua affermazione ancora parziale in Serie A. Gino Pozzo, invece, ritiene che Atta possa diventare un giocatore da 40 milioni ed è pronto ad aspettare la completa maturazione del suo numero 14, correndo il rischio anche in un down nella seconda parte di questa stagione, quando dovrebbe invece spiccare il volo.
A quel punto Atta avrebbe un mercato internazionale, tra A e Premier. Non dovesse succedere resterà in bianconero, non somma gioia dei tifosi friulani che hanno già imparato ad apprezzarlo. Un piano agevolato dalla scadenza del contratto in essere con l’Udinese, fissata per il 30 giugno 2029. Un piano di cui è a perfetta conoscenza anche il diretto interessato che tuttavia sta cercando un procuratore dopo essersi fatto assistere finora dalla propria famiglia. Come dire: si aspetta che qualcosa di grosso bolla in pentola.
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