Pellegrino vede un’Apu razionale: «Presi due lunghi adatti al gioco di Vertemati»
L’ex bianconero: «Con Mekowulu al posto di Juiston Udine ci va a guadagnare»

C’è sempre l’Apu nel destino di Francesco Pellegrino. Il pivot siciliano, ormai friulano d’adozione dopo le cinque stagioni vissute in bianconero e la scelta di vivere a Udine insieme alla moglie Valentina (udinese doc), affronterà l’Old Wild West con la sua Nutribullet Treviso per due volte nel corso della pre-season. La prima il 16 settembre a Codroipo, la seconda il 28 settembre a Jesolo. Così è stato naturale raggiungere “Ciccio” per parlare della stagione al via lunedì con i primi raduni.
Pellegrino, com’è si presenta a prma vista la Serie A 2025-2026?
«Mi sembra molto interessante, il livello s’è alzato ancora. Prevedo un campionato competitivo ed è un onore farne parte. Ci sono piazze con grandi tradizioni, torna Udine e ci sono tante squadre del Triveneto. Non vedo l’ora di giocare».
Le piace la nuova Apu?
«Sì, la vedo molto bene. La società è stata lungimirante nel confermare buona parte del pacchetto italiano: in primis perché si sono sudati la promozione, poi perché era importante non stravolgere il roster. Credo si toglieranno tante soddisfazioni, anche perché hanno inserito stranieri di ottimo livello. All’Apu auguro il meglio».
Da buon pivot come le sembrano i suoi pari ruolo bianconeri Spencer e Mekowulu?
«Credo siano due giocatori adatti al gioco di Vertemati. Non sono mangia-palloni, hanno grande fisicità ed esperienza. Era stato preso Juiston, che poi si è infortunato, ma con Mekowulu Udine ci va a guadagnare».
A settembre affronterà l’Apu per due volte in amichevole. Sensazioni?
«Ho visto il calendario della pre-season, ci sono diversi appuntamenti interessanti. Sarà bello confrontarsi subito con la mia ex squadra, entrambi nella massima serie».
La tifoseria udinese ha voglia di Serie A, infatti gli abbonamenti sono già sold out.
«Non sono affatto sorpreso, me lo aspettavo. So quanta passione c’è a Udine per la pallacanestro, il pubblico ha sempre supportato la squadra, anche quando c’ero io. Mi auguro solo che in futuro ci sia più spazio al Carnera».
Pellegrino, poco più di un anno fa lei affrontò un tumore, ora sta vivendo una sorta di rinascita. Le va di parlarne?
«Sì, perché “rinascita” è la parola giusta per definire la mia vita attuale. Dopo vari infortuni e la malattia sono tornato in salute, gioco in serie A, ho conseguito la laurea e a luglio fa ho sposato Valentina. In più ho raggiunto un mio grande obiettivo: ho iniziato a lavorare per una banca di Udine come consulente finanziario: voglio diventare un punto di riferimento per gli sportivi».
Chiudiamo parlando dello scudetto: sarà una sfida Bologna-Milano o ci sarà qualche sorpresa?
«Probabilmente sarà una corsa a due, ma non sarebbe male se s’inserisse un’outsider, anche perché a me le squadre underdog piacciono molto».
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