Pellegrino è guarito dal tumore, può allenarsi: l’Apu gli tende la mano

Il pivot, ormai udinese, torna al Carnera. Nessun innesto di mercato ma un aiuto a un grande ex

Giuseppe Pisano
Francesco Pellegrino, 33 anni
Francesco Pellegrino, 33 anni

L’Apu aggiunge un posto a tavola, anzi sul parquet, che c’è un amico in più. Stiamo parlando del 33enne Francesco Pellegrino, per tutti semplicemente “Ciccio”, che da un paio di giorni si sta allenando con il gruppo bianconero al palasport Carnera.

Non si tratta di un innesto di mercato, sia ben chiaro, ma di una mano tesa a un giocatore che ha vestito a lungo la divisa di Udine e sta uscendo a piccoli passi da un calvario personale. La storia recente di “Ciccio” l’abbiamo raccontata in esclusiva su queste pagine lo scorso 22 settembre.

Pellegrino, reduce da uno scorcio di stagione giocato a singhiozzo a Rimini a causa degli infortuni, lo scorso giugno ha scoperto in seguito a una visita urologica di avere un tumore maligno a un testicolo.

Da lì l’operazione d’urgenza e a seguire l’esame istologico che ha dato risposte confortanti al pivot siciliano, che non ha nemmeno dovuto sottoporsi al ciclo di chemioterapia.

Merito di una diagnosi tempestiva, ma anche di un fisico giovane e robusto. “Ciccio” da Gela, protagonista di cinque stagioni e 149 presenze con la divisa dell’Apu fra il 2017 e il 2023 (in mezzo la parentesi di un anno alla Reyer Venezia), ha scelto di tornare in Friuli, dov’è di casa anche per motivi di cuore, per trascorrere la convalescenza nel periodo estivo. Ha preso casa a Tarvisio, al fresco dei monti, e un po’ alla volta ha ripreso a rimettere in moto i suoi 213 centimetri insieme al professor Luigi Sepulcri, preparatore atletico nello staff Apu Old Wild West. Ora anche gli allenamenti con la palla, con i colleghi, in un palasport che conosce come le proprie tasche.

L’idea di Pellegrino è di ritrovare prima possibile una buona condizione atletica, in modo da invogliare qualche società a puntare su di lui per la seconda parte della stagione.

Le strade del mercato, si sa, sono infinite. E poi i centri italiani con una certa esperienza sono merce piuttosto rara, quindi non ci stupiremmo di rivedere il lungo siciliano a sgomitare nel pitturato.

Sarebbe un nuovo inizio, con la forza e l’entusiasmo di chi sa di aver vinto la partita più difficile della sua vita.

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