Pav Udine game over Non farà la B1 donne
Pochi soldi? No, ma mancano dirigenti e l’avventura è finita

Udine 19 Aprile 2017. Ragazze del Volley al Messaggero Veneto. © Foto Petrussi
UDINE. La città perde la B1 femminile di volley. Nella prossima stagione il capoluogo friulano non avrà una squadra pallavolistica di vertice, per la prima volta dopo 12 anni.
La Pav Udine, che nel 2018 si appresta a festeggiare i sessant’anni di fondazione, è orientata infatti alla cessione della categoria. Quasi tramontata, invece, l’ipotesi di disputare il campionato a Porcia, anche se resta in piedi la possibilità di cercare sinergie con altre società nel pordenonese. La decisione definitiva arriverà comunque a giorni.
In entrambi i casi Udine perderà uno dei suoi fiori all’occhiello, la squadra che per anni è stata il punto di riferimento cittadino ed anche regionale. La Pav Udine ha disputato due stagioni in B2 e 10 stagioni consecutive in B1. La prossima sarebbe stata l’undicesima.
I motivi della cessione? Principalmente difficoltà societarie, ma anche la mancanza di spazi adeguati ha pesato. «Alla base non ci sono motivi economici – ci spiega il presidente Marcello Gianardi -. Anzi, forse siamo veramente un unicum: avremmo le risorse per fare la categoria, ma non lo staff dirigenziale. L’idea di migrare nel pordenonese rispecchia la necessità di creare sinergie importanti con altre realtà, per ridurre certamente i costi, ma soprattutto per ottimizzare la gestione».
«Abbiamo un organico societario praticamente ridotto all’osso e da soli non ce la facciamo ad andare avanti. Tengo a precisare che la situazione di difficoltà riguarda la società, non il main sponsor Atomat, che anzi, naviga in buone acque». La Pav Udine ha terminato la stagione con una salvezza meritata.
«Per continuare con la categoria ci vuole uno staff dirigenziale – continua Gianardi -. In questi anni ci siamo logorati e non siamo stati capaci di rinnovarci. Anche il contesto cittadino non ha aiutato. La presenza di tantissime realtà sportive ed iniziative, a cui non corrisponde un adeguata offerta di impianti, sta mettendo in difficoltà molte realtà. Non voglio puntare il dito contro nessuno, ma è impossibile non riconoscere che per noi è stato veramente difficoltoso trovare spazi. Le strutture sono poche e sul Benedetti convergono tantissimi sport. Un solo palazzetto non può soddisfare le richieste di tutti. In questa stagione abbiamo dovuto sostenere costi importanti per allenarci in strutture private. Il proliferare di iniziative da parte di altre realtà ha aumentato la dispersione, anche di risorse».
Le ragazze che hanno terminato la stagione 2016/17 sono state svincolate da ulteriori impegni con la società. Nella prossima stagione la Pav Udine sarà al via probabilmente solo nei campionati giovanili.
Ovviamente con la crisi della principale squadra di pallavolo della città nulla c’entra lo sponsor Atomat di Remanzacco.
Un abbinamento storico quello dell’azienda, che da anni sostiene anche altre discipline (ad esempio il tennis udinese) che sarebbe anche continuato se altri fattori non avessero decretato la fine ingloriosa del team, perlomeno ad alto livello.
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