Parla Bizzarri, "il vecjo": "Il nostro segreto? Difendiamo in undici"
Il portiere, 40 anni, sta vivendo una seconda giovinezza all’Udinese

Udine 30 Settembre 2017. Calcio Serie A. Udinese - Sampdoria. © Foto Petrussi
UDINE. Vecjo, non vecchio. Albano Bizzarri è il vecjo dell’Udinese, l’uomo più esperto e non solo per la carta d’identità che dice 40. Il portiere argentino ha indossato sei maglie diverse nel campionato italiano (Catania, Lazio, Genoa, Chievo e Pescara prima di approdare in Friuli), ma soprattutto ha giocato una stagione nel Real Madrid dove partì titolare per poi lasciare il posto al giovane Iker Casillas. Qui ha vissuto il processo inverso: è partito in panchina e poi, su scelta di Delneri, è stato preferito al ventunenne Simone Scuffet, prodotto del vivaio di casa come lo era anche Casillas al Real.
Con l’avvento di Oddo, che lo aveva avuto anche la passata stagione a Pescara, è stato confermato tra i pali ma soprattutto ha cominciato a prendere pochissimi gol. Merito suo, certo, ma soprattutto di un collettivo che ha imparato a proteggere la propria porta. «Cosa è cambiato rispetto alla gestione Delneri? Tutti mi fanno questa domanda ma a me non piace. Avevamo cominciato a svoltare a livello difensivo già dopo la gara con la Juve. Da allora abbiamo preso quattro gol in otto gare e il merito è di tutti. Adesso difendiamo in undici e tutta la squadra sta facendo bene a livello difensivo». Inoperoso con il Verona, Bizzarri a Bologna non è che abbia fatto gli straordinari. Nel primo tempo l’unico tiro nello specchio della porta bianconera è stato il tiro-cross di Verdi, nella ripresa Albano è stato chiamato in causa due volte da Destro. Difesa da rivedere solo nella seconda occasione quando sulla punizione di Pulgar il bomber rossoblù si è trovato a tu per con Bizzarri: «In quella circostanza non siamo stati bravi a “scappare” – spiega –, però in qualche modo abbiamo posto rimedio».
Il settimo posto in classifica a San Silvestro è stato un regalo impensabile per i tifosi e per gli stessi giocatori che hanno fatto una bella iniezione di entusiasmo. «Adesso l’errore più grande che potremmo commettere è quello di cullarci sugli allori – sottolinea Bizzarri –. In questo momento il nostro obiettivo deve essere quello di difendere questa posizione con le unghie e con i denti».
Per farlo bisogna continuare a macinare punti. Il calendario in questo senso “aiuta”: venerdì c’è il Chievo, poi, dopo la sosta ecco Spal e Genoa, tutte squadre che stanno nella colonna di destra della classifica. Bizzarri non va oltre la sfida con i veneti che affronterà indossando i panni dell’ex. «Conosco bene il loro ambiente perchè lì ho giocato: non facciamoci ingannare dagli ultimi risultati, il loro è un gruppo speciale, lavorano bene e batterli è sempre difficilissimo». Poco ma sicuro che queste parole Bizzarri avrà cominciato a ripeterle ai suoi compagni nel chiuso dello spogliatoio da lunedì. Il vecjo serve anche a questo, non solo a parare.
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