Nozze d’oro per Zico e la moglie Sandra: regali anche dal Friuli
La coppia convolò a nozze il 18 dicembre 1975. Gli amici di Orsario Sabolo e De Sabata sono riusciti a far recapitare un presente

Zico d’oro. Nel calcio, come nella vita. Il fuoriclasse brasiliano, che ha indossato per due stagioni la maglia dell’Udinese (1983-1985), festeggia il 18 dicembre i cinquant’anni di matrimonio con la moglie Sandra, figura discreta e al tempo stesso rassicurante che ha seguito il marito ovunque in giro per il mondo prima da calciatore e poi da allenatore.
I due, circondati dall’amore dei tre figli (Junior, Bruno e Thiago) delle nuore, dei nove nipoti e di tantissimi amici ed ex compagni di squadra del Galinho, saranno festeggiati giovedì sera all’hotel Hilton di Barra de Tijuca, zona nella quale vivono . Nella lista dei “convocati” c’erano anche gli amici friulani di Orsaria Alessandro Scarbolo e Michele De Sabata con rispettive consorti che però non hanno potuto rispondere alla chiamata. Attraverso il figlio Junior, però, sono riusciti a far recapitare alla coppia di sposini un presente per ricordare questo invidiabile traguardo.
Zico e Sandra, un binomio inscindibile. Si sono conosciuti nel 1969: il fratello di lui, Edu, e la sorella di lei Suelì erano fidanzati da tempo. Passò un anno e arrivò l’ufficialità del loro fidanzamento (a quei tempi si usava così) con tanto di data: 23 agosto. Cinque anni dopo, il 18 dicembre del 1975, il matrimonio celebrato nella chiesa di Sao Josè a Lagoa (quartiere di Flamengo).
Quando nell’estate del 1983 Zico sbarcò in Italia all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, Sandra era regolarmente al suo fianco. Era metà giugno, poco più di un mese dopo Zico si univa ai suoi compagni nel ritiro di Tarvisio. Per l’inizio ufficiale della stagione sarebbe arrivata la sua famiglia. I suoi tre bambini, infatti, erano tutti già nati, Junior aveva sei anni (è nato il 15 ottobre del 1977) Bruno 5 (16 ottobre 19878), aveva pochi mesi Thiago venuto alla luce il 6 gennaio del 1983. Una coppia semplice che aveva solo una particolarità: lui è stato uno dei tre migliori calciatori della sua epoca assieme a Maradona e Platinì. Zico a Udine stava bene perché rispetto a Rio poteva girare tranquillamente per la città: se andava a prendere i bambini a scuola il massimo del disturbo poteva essere un autografo (allora non esistevano i telefonini per fare una foto e non si girava con la macchina fotografica in tasca). Idem se entrava in un negozio. Un amico di chi scrive lo incrociò all’ingresso del fiorista di Feletto Umberto il giorno di San Valentino e gli chiese una dedica sul biglietto dei fiori da portare alla moglie.
Due anni nell’arco di una carriera lunghissima e piena di successi sono pochi, ma sono bastati per rendere indissolubile il legame tra Zico e il Friuli. E lo stesso vale per Sandra. Quando il marito è tornato a Udine lei c’è sempre stata nelle occasioni ufficiali, nelle altre un po’ meno. Preferiva una passeggiata in centro città per scoprire posti nuovi o per andare a vedere quanto erano cambiati quelli che aveva conosciuto tanti anni prima. Non è un caso che ultimamente la coppia alloggi all’hotel Astoria in pieno centro in quella piazza XX Settembre che nel 1983 vide il Galinho ricevere una corona di fiori mentre qualcuno proponeva: «Che ne dite se questa la chiamassimo Piazza Zico?». Si chiama ancora Piazza XX Settembre, ma Zico per Udine è molto di più di un nome di una piazza. Ecco perché simbolicamente, gli auguri per le sue nozze d’oro, gli arrivano da tutti.
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