Nonis: amo il Tamai, voglio chiudere qui

Il capitano ha raggiunto le 150 presenze in biancorosso: domenica sarà premiato dalla società che l’ha accolto nel 2007

BRUGNERA. Estate 2007: un giocatore affermato arriva a Tamai. Autunno 2012, a 31 anni si ritrova a 150 presenze in biancorosso e con un desiderio: «Voglio chiudere qui la mia carriera». Questo è il capitano presente e futuro: Renzo Nonis. Traguardo tagliato a Trissino per lui e in testa solo le “furie rosse”. Domenica sarà premiato con una targa-ricordo, frammento di una bella storia, di un club che gli ha dato fiducia e che è stato ripagato con fedeltà e prestazioni. Nonis, è ora di riavvolgere il nastro.

Partiamo da quell’estate di cinque anni fa.

«È appena finito il campionato: mi chiama il ds Nadin per un colloquio. Scendo a Tamai e parlo con lui e mister Tomei. Una chiacchierata e dico subito di “sì”. Mi hanno convinto i valori».

“Furie rosse” vuol dire anche cambio ruolo, da trequarti a regista, ad opera di Tomei.

«Già a San Vito avevo giocato qualche gara, a dire il vero. Però è stato Tomei a volermi playmaker. Lo disse davanti a tutti nei primi giorni di lavoro. Titubanze? Il ruolo mi è subito piaciuto. Più al centro del gioco, più palloni toccati. Mi ha cambiato la carriera. Anzi: magari fosse successo prima (sorride, ndr)».

Quell’anno segnò 12 reti, record personale. Il suo torneo più bello?

«Sì, a livello individuale. Come squadra quello del 2011, il campionato del terzo posto: siamo arrivati solo alle spalle di Treviso e Venezia. Che gruppo: qualità tecniche e morali. Prima della gara ci guardavamo e capivamo che non ci sarebbe stata storia. Discorso di chimica».

Questo è il momento più difficile da quando è a Tamai.

«Il penultimo posto lo dice, ma stiamo crescendo. Questa è una signora squadra: ci serve la chimica di quell’anno. Ci arriveremo, ci manca solo la vittoria. Certo è che ora non abbiamo più alibi».

Cinque anni a Tamai: tanti compagni e... Birtig.

«Quello con cui ho più legato è stato Zambon. Ora che è a San Vito gli auguro il meglio, cioè di chiudere con 15 gol. Col mister c’è un bel legame. È stato ed è bravo a cercare il massimo di tutti. A livello agonistico ci ha dato tanto. Di sicuro, in questi anni c’è molto del suo».

A Tamai 150 presenze: mai pensato di cambiare aria?

«Mai. Desideravo un club così. Oltretutto, con la famiglia e il lavoro non ho alcuna intenzione di andarmene. Certo, sarà la società a decidere, ma desidero chiudere qui la mia carriera di un certo tipo». Ovvero... «L’ultimo anno lo farò a Valeriano, nel mio paese. Gliel’ho promesso»..

Alberto Bertolotto

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