Romanin, i sogni si realizzano a 31 anni: a Oslo esordirà nella Coppa del Mondo di biathlon

Partito dalla sua Forni Avoltri, da tre anni vive in Alto Adige: «É un’emozione enorme, oltretutto nella cattedrale dello sci nordico». In Norvegia ci sarà anche l’altro carnico Daniele Cappellari

Francesco Mazzolini
Il biathleta carnico Nicola Romanin, 31 anni
Il biathleta carnico Nicola Romanin, 31 anni

Il carnico Nicola Romanin si è regalato un sogno. A 31 anni, infatti, il biathleta che difende i colori dell’Esercito, venerdì 21 marzo esordirà in Coppa del Mondo a Oslo, sul circuito dell’Holmenkollen.

Romanin, che da tre anni vive in Alto Adige, seppur nostalgico della sua Forni Avoltri, ha lavorato indefesso al suo progetto di calcare le nevi del massimo circuito e ha pure in programma il matrimonio con Alice Franco (campionessa di nuoto di fondo, bronzo ai Mondiali di Shanghai del 2011) a fine maggio, periodo in cui il loro piccolo Leonardo spegnerà le due candeline.

Le felicitazioni per il percorso atletico e umano di Nicola, arrivano da tutto il movimento Fisi Fvg, dalla famiglia e soprattutto dal fratello maggiore Mirco, allenatore della nazionale di biathlon: «alla fine è tutta questione di passione e lavoro. Bravo Fradi», dice.

In Norvegia ci sarà anche l’altro carnico Daniele Cappellari, che lo scorso venerdì ha trovato a Pokljuka, con il 24° posto nell’Inseguimento, il suo miglior piazzamento di carriera. «É un’emozione enorme - racconta il neoconvocato – oltretutto nella cattedrale dello sci nordico. Aver raggiunto questo traguardo a 31 anni dimostra quanto ci tengo e che con l’impegno e la resilienza si possono raggiungere obiettivi che fino a qualche anno fa, quando ne parlavo con il mio mental coach Christian Grossi, reputavo sogni».

E ancora: «Ho fatto la miglior stagione della vita, restando nei primi 10 in IBU Cup, con progresso e rendimento costante sugli sci seppur forse con qualche errore di troppo al poligono. A Posso reggere la sfida e parto con il coltello tra i denti».

Più forte sugli sci o al tiro? «Sono discreto in entrambe le componenti. Al momento posso contare su materiali al top, forma al top, e testa over the top, avendo migliorato la gestione dello sforzo».

Gli esordi? «Ho iniziato a 10 anni nella Monte Coglians con l’aria compressa ed è stato subito amore. Non fosse stato per mio fratello Mirco avrei mollato 4 anni fa. Poi insieme ci siamo dati l’obiettivo dell’Olimpiade, ed eccoci qui».

Futuro? Eccolo: «In maggio mi sposo con Alice, la donna che mi ha fatto il regalo più prezioso che abbia, nostro figlio Leonardo. L’altro sogno nel cassetto è l’Olimpiade di Milano-Cortina. Grazie a loro, alla mia famiglia e alla caserma di Brunico del VI Reggimento Alpini».

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