Diego Monaldi: «Udine in Serie A? Meritato. E Spencer farà la differenza»

L’ex capitano dell’Apu tra padel, amicizie e futuro a Verona: «Calzavara può crescere, Cividale sarà protagonista»

Giuseppe Pisano
Diego Monaldi in palleggio durante una delle gare con la Gesteco marcato da Redivo © Foto Petrussi
Diego Monaldi in palleggio durante una delle gare con la Gesteco marcato da Redivo © Foto Petrussi

 

L’estate è sinonimo di relax e vacanze per la maggior parte dei giocatori di pallacanestro. Non per Diego Monaldi, che in questo periodo si tuffa anima e corpo nella sua attività imprenditoriale nella natia Aprilia, dove insieme a un socio gestisce un padel club. Fra un torneo e l’altro l’ex capitano dell’Apu ha accolto il nostro invito a fare due chiacchiere sulla squadra bianconera e sulla stagione cestistica che verrà.

Monaldi, che effetto le fa vedere Udine in serie A?

«Mi fa estremo piacere. L’ho sempre detto: ho avuto la gioia di trascorrere un anno e mezzo in una bella città e in club che funziona. Lavoro e sacrifici portano sempre a belle soddisfazioni. Sono contento che l’obiettivo sia stato raggiunto. Il presidente e tutto l’ambiente lo meritavano».

Ha sentito i suoi ex compagni dopo la promozione?

«Sì, ho sentito Mirza, Lollo, Rei, Iris. Sono dei colleghi ma soprattutto degli ottimi amici. Ho esteso a loro i miei complimenti più che meritati. Ora inizia la parte bella, quella della serie A».

Lei ha vissuto il primo anno della coppia Gracis-Vertemati. Quanto c’è del loro lavoro in questo trionfo?

«Hanno fatto un ottimo lavoro. Nella maggior parte dei casi quando si opera bene si ottiene una ricompensa. I frutti sono stati raccolti, giù il cappello di fronte a due belle persone e abili professionisti. Faranno bene pure nella massima serie».

Le piace la nuova Apu?

«Ci sono tante conferme e un gruppo solido di italiani: hanno fatto bene a mantenere uno zoccolo duro da cui ripartire. Sarà di grande aiuto ai nuovi per inserirsi».

Nell’ultima stagione lei ha giocato insieme a Skylar Spencer. Ce lo presenta?

«È un ottimo giocatore e una persona in gamba. Per caratteristiche sono convinto sia più adatto alla serie A che alla A2: in A si pratica un gioco più dinamico, più atletico. Skylar è un centro molto verticale, ha grandi qualità sia in fase difensiva che offensiva e ha già disputato la serie A. Gli ho parlato bene di Udine».

Da buon playmaker che opinione ha di Calzavara?

«A Brindisi è stato il suo anno. Ha qualità fisiche e tecniche importanti, si troverà bene con Adriano, un coach a cui piace lavorare su tutti gli aspetti del gioco. Calzavara a Udine può solo migliorare».

Lei ha firmato per Verona, cosa l’ha convinta?

«Mi è stato presentato un progetto che mi è piaciuto subito. Ho fatto due chiacchiere con coach Cavina, che reputo molto bravo, e ho visto il tipo di squadra che avevano in mente di allestire: non ho avuto esitazioni a dire sì».

In Veneto troverà diversi ex Apu: Cavina, Ambrosin, Spanghero.

«Il coach ha già vinto la A2 e questo dice già molto. Con “Ambro” ho giocato già a Scafati, con “Spongi” ho trascorso un anno a Rieti. Metto sempre prima la persona del giocatore: con loro sono stato bene e ritrovarli mi fa piacere».

Ritroverà sulla sua strada Cividale, avversaria di tanti derby.

«Cividale è una realtà che mantiene da anni mentalità e struttura che gli hanno permesso di fare ottime stagioni. Credo che il loro metodo di lavoro sia quello giusto. saranno protagonisti anche nella prossima stagione».

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