Momento chiave, un mese per capire dove può arrivare l’Udinese

Dopo le sconfitte contro Milan e Sassuolo si attendono risposte: da una parte l’assetto tattico, dall’altra il calendario con Cagliari, Cremonese e Lecce

Pietro Oleotto
Runjaic e Zaniolo al Mapei Stadium (foto Petrussi)
Runjaic e Zaniolo al Mapei Stadium (foto Petrussi)

Il Sassuolo è alle spalle, all’orizzonte c’è un mese importante e delicato per l’Udinese, reduce da due ko di fila in campionato con 6 reti subite e una sola realizzata se si mette sul piatto della bilancia anche il 3-0 subito in casa per mano del Milan.

Una sconfitta che ci può stare, quella contro i rossoneri, rigenerati da Max Allegri e primi in classifica, anche se termini numerici e atteggiamento rinunciatario hanno pesato non poco sull’umore dell’ambiente, tanto che al termine dell’ultima gara, domenica a Reggio Emilia, i tifosi friulani presenti al Mapei Stadium – oltre ottocento – hanno invitato la squadra a proporsi con un altro piglio, anche se il tenore delle parole utilizzate in un coro era tutt’altro che accomodante.

Il cammino

D’altra parte la sconfitta col Sassuolo è stata davvero bruciante perché, a livello di “pianificazione”, poteva rappresentare il primo passo per cercare di capire se l’Udinese è in grado di sfruttare le proprie potenzialità in termini di classifica.

Dopo un pareggino casalingo col Verona, dopo i due squilli lontano dal campo amico, prima a San Siro (sponda Inter) e poi a Pisa, dopo il passaggio a vuoto col Milan, un po’ tutti si aspettavano una prestazione di sostanza da parte dei bianconeri che, invece, dopo 12 minuti, si sono trovati sotto di due gol e hanno aspettato la ripresa per cercare di ribellarsi alla prospettiva di una sconfitta, cosa che si è materializzata dopo un altro gol subito che ha smontato il significato della rete del 2-1 di Davis.

Ebbene contro i neroverdi l’Udinese ha perso un’occasione, la prima di una parentesi invitante, considerando che la prossima domenica ospiterà il Cagliari, dopo la sosta andrà in casa della Cremonese e chiuderà questo “mini-ciclo” abbordabile al Friuli contro il Lecce.

Inutile dire che l’ideale sarebbe viaggiare in media inglese (vittoria in casa, pareggio fuori), anche per ammortizzare il successivo tour de force con Juventus, Atalanta, Roma e Bologna.

Le soluzioni

Insomma, Runjaic farà bene a darsi una mossa. Non è più tempo di esperimenti adesso, dopo tre mesi di preparazione, dopo un mese dall’arrivo degli ultimi acquisti. A livello tattico il tecnico tedesco è ancora indeciso.

Dopo aver abbozzato la difesa “a 4”, ha affrontato il resto del precampionato con il 3-5-2, restando imbattuto fino alla terza giornata, chiusa con 7 punti in classifica.

Poi l’inatteso ricorso al 4-4-2, inguardabile col Milan. La scorsa domenica nel primo tempo riecco il 3-5-2, abbandonato nella ripresa per rivedere la difesa “a 4”, visto che il modulo sembrava un 4-1-3-2. Numeri.

Numeri che, però, hanno avuto l’effetto di destabilizzare la squadra e anche l’ambiente. Difficile capire dove cercherà di infilarsi Runjaic, anche se il modulo più gettonato, a livello di speranza, è il 3-4-2-1, ovvero i due trequartisti – Atta e Zaniolo – alle spalle del centravanti Davis.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto