Momenti di down: non solo le false partenze, l’Udinese subisce troppi gol tra il 55’ e il 70’

La difesa più battuta della Serie A collassa nel quarto d’ora delle sostituzioni di Runjaic

Pietro Oleotto
Lo sconforto di Jakub Piotrowski, uno dei bianconeri utilizzati solo nella ripresa da Runjaic (foto Petrussi)
Lo sconforto di Jakub Piotrowski, uno dei bianconeri utilizzati solo nella ripresa da Runjaic (foto Petrussi)

C’è un filo sottile che collega le disattenzioni al rendimento deficitario della difesa dell’Udinese, ultima per gol subiti dopo 12 giornate di campionato. Un filo evidenziato dai “soliti” minuti, da quelle che sembrano delle finestre temporali sistemate quasi sempre nello stesso quarto d’ora di down, di flessione, attraverso le quali si infilano leggerezze, errori, incertezze.

Ultimamente, nelle ultime cinque partite, tra Lecce, Juventus, Atalanta (unico clean sheet), Roma e Bologna, la squadra di Runjaic ha subito 4 gol tra il 55’ e il 70’. Non si tratta di semplici coincidenze. Sembra quasi un segnale di allarme che mister Kosta farà bene a interpretare, affinché la strada verso gli impegni con Parma e Genoa sia sgombra da dubbi: «Io so bene su cosa lavorare», ha dichiarato il tecnico dopo le tre sberle prese dal Bologna, quando gli hanno fatto notare che, a dispetto di una classifica tutt’altro che disprezzabile, l’Udinese ha subito già 20 gol, uno più di quelli di Fiorentina (ultima) e Genoa (terzultima).

A livello statistico, poi, bisogna sottolineare che non c’è praticamente differenza tra casa e trasferta. L’Udinese ha giocato 6 gare al Friuli - Bluenergy Stadium e altrettante lontano, incassado lo stesso numero di reti (10), non la medesima media: 1,67 a partita. Considerando che i gol fatti sono solo 12 (uno tondo a giornata), è chiaro che per la Zebretta andare sotto nel punteggio può rivelarsi una mazzata.

Nei primi sei turni è stata questa la lotta psicologica vissuta dai bianconeri che hanno rimontato e ribaltato a San Siro, contro l’Inter, lo svantaggio del 17’, consa avvenuta anche per pareggiare con il Cagliari e a Cremona, avanti nel punteggio rispettivamente al 25’ e addirittura al 4’, mentre a Reggio Emilia contro il Sassuolo l’uno-due all’8’ e al 12’ fu fatale all’Udinese.

Adesso, invece, la flessione in termini di attenzione avviene nella prima parte della ripresa, in corrispondenza con la girandola dei cambi che mister Kosta fa partire dopo l’ora di gioco. Un caso? Se a questo si aggiunge che spesso e volentieri chi subentra non fa la differenza forse bisognerebbe fare anche qualche considerazione sulle sostituzioni ruolo per ruolo (e negli stessi ruoli) effettuate da Runjaic. C’è chi si sente sotto esame? C’è chi, invece, si sente troppo sicuro del posto fisso? Tanti punti di domanda quando all’orizzonte c’è il traguardo del primo terzo di campionato.

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