Mistretta racconta la Cda capolista: «Siamo caparbie e non molliamo mai»
La libera siciliana è una pedina fondamentale della squadra di Barbieri: «Ci metto grinta e lucidità nei momenti chiave dei match»

Grinta, lucidità e una voglia matta di andare a recuperare anche i palloni impossibili. Si è presentata così ai tifosi della Cda Volley Talmassons Fvg la libera siciliana Alessandra Mistretta, una delle pedine fondamentali dello scacchiere della formazione di coach Leonardo Barbieri.
Ha iniziato a giocare seguendo le orme delle sorelle più grandi, entrambe pallavoliste, e molto presto è andata via da casa per formarsi, giovanissima, prima a Orago con Giuseppe Bosetti dove ha vinto il primo di diversi scudetti giovanili, e poi al Volleyrò Casal De Pazzi di Roma.
Nonostante gli appena 23 anni Mistretta vanta un curriculum da veterana: nelle ultime cinque stagioni ha infatti giocato fra A2 (Marsala, Montecchio e Busto Arsizio) e A1 (Trento e Bergamo), categoria quest’ultima che vorrebbe conquistare con la maglia della Cda.
Alessandra, a una sola gara dalla fine del girone di andata siete prime nel girone B con tre punti di vantaggio sulle inseguitici. Se lo aspettava?
«Ci speravo perché sapevo che era un obiettivo raggiungibile date le nostre qualità sia individuali che di squadra, ma non me lo aspettavo perché questo campionato è davvero tosto e tutte le squadra sono molto competitive».
È fuor di dubbio che quello della Cda sia un roster di valore assoluto e lo dimostra il fatto che i risultati stiano arrivando anche senza Alyssa Enneking, nuovamente infortunata.
«Penso che ogni giocatrice sia un tassello fondamentale per la squadra e nonostante l’assenza di Alyssa, che spero di avere presto al mio fianco in campo, siamo riuscite a esprimerci al meglio e a guadagnare, per il momento, il primo posto in classifica».
Cosa le sta piacendo di più di questa Cda e su cosa, invece, dovete lavorare ancora?
«Rispetto alle primissime partite siamo migliorate molto, sia dal punto di vista tecnico che di atteggiamento in campo. Credo che un elemento molto visibile sia la diminuzione del numero di errori che commettiamo durante la gara. Ogni tanto abbiamo invece dei momenti nei quali mentalmente “usciamo della partita” e quando questo accade perdiamo dei punti consecutivi. Va detto, però che la nostra forza è la caparbietà e non molliamo mai. Come ci è già successo riusciamo infatti a recuperare lo svantaggio anche quando sembra impossibile».
Com’è stato il suo impatto con la società e con il Friuli?
«Conoscevo già il club e lo immaginavo come un luogo professionale e allo stesso tempo accogliente: così è stato e sono molto felice perché un ambiente sano è fondamentale per poter fare bene. Il Friuli è per me ancora un po’ tutto da scoprire, sto cercando a poco a poco di visitare più posti possibili, ma già il fatto di vivere al mare mi fa essere felice».
Nella casella dei suoi punti di forza cosa mette?
«Direi la grinta che ho in campo e la lucidità che riesco a mantenere nei momenti più caldi della partita. Ogni giorno lavoro per cercare di arricchire sempre di più il mio bagaglio tecnico e potermi migliorare».
Il sogno pallavolistico nel cassetto?
«Ovviamente quello di indossare, un giorno, la maglia della nazionale. Al di fuori dalla palestra invece mi sono laureata in scienze motorie e adesso sto cercando di terminare la laurea magistrale in scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate».
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