Apu, cosa manca? Ecco l’analisi ruolo per ruolo
Sette sconfitte e tanti rimpianti per l’Old Wild West. La squadra ha bisogno di qualcosa di più del 47% da due

Sette sconfitte e tanti rimpianti per l’Apu Old Wild West, che continua a essere un’incompiuta. Gli allenatori avversari a fine partita sciorinano complimenti, da più parti si legge “Udine merita di più”, ma c’è sempre qualcosa che manca. Nel giorno in cui si scatena un giocatore, c’è qualcun altro che latita. Dov’è, quindi, che bisogna mettere mano? Proviamo a capirlo assieme, analizzando ruolo per ruolo.
Playmaker Hickey
L’abbiamo definito più volte “croce e delizia”. Il talento non si discute, il fatturato è puntuale: “Tony” è costantemente in doppia cifra, segna quasi 16 punti in media e sforna 5,7 assist a partita. Eppure c’è qualcosa che non va. Tiene troppo palla, i suoi canestri sono spesso estemporanei e il gioco di squadra ne risente.
Il salto di categoria è difficile, in serie A ci sono avversari più fisici rispetto alla A2. Sta crescendo il partito di coloro che vorrebbero vedere di più in campo Calzavara, che oltre a essere meno individualista sa sfruttare i vantaggi derivanti dai suoi 195 centimetri.
Guardie
Al netto degli errori che sono costati la partita con la Virtus, Brewton è stato protagonista di una partenza molto convincente in campionato, tanto da issarsi in vetta alla graduatoria individuale per valutazione. Non è un caso che ciò sia avvenuto quando Hickey era costretto ai box, la convivenza fra i due al momento è un problema.
Entrambi amano avere la palla in mano, e si gioca con una palla sola. Lo sa anche capitan Alibegovic, che ha visto ridursi minutaggio e numero di tiri (dai 18 effettuati contro Brescia ai 7 contro Cantù), ma da tre continua a metterla. E che è il leader emotivo della squadra, sebbene parta dalla panchina.
Ali piccole
Dopo una settimana con la spada di Damocle del possibile taglio sulla testa, Dawkins ha sfornato una prestazione coi fiocchi (in attacco), e per poco Tortona non ha lasciato le penne al Carnera. Pericolo scampato? Attendiamo conferme già domenica a Varese. L’alternativa si chiama Iris Ikangi, sempre encomiabile per come si sbatte in difesa sugli scorer avversari, ma molto meno pericoloso in attacco.
Ali grandi
La pericolosità da oltre l’arco di Bendzius e la visione di gioco di Da Ros. Udine si è presentata alla massima serie con una coppia di “numeri quattro” atipica, ma adatta al gioco perimetrale di Vertemati. In difesa, però, c’è da soffrire contro pari ruolo di grande atletismo come Ndour e Parks, tanto per fare un paio di nomi affrontati sin qui.
Centri
Vertemati è stato chiaro alla vigilia del campionato, Skylar Spencer e Christian Mekowulu non sono giocatori da post basso. Gli si chiedono rimbalzi, difesa, intimidazione in area.
E l’Apu è saldamente prima nella graduatoria di squadra dei rimbalzi, con Spencer miglior stoppatore. Può bastare così? Ci sentiamo di dire che Udine non può vivere solo di tiro da tre e avrebbe bisogno di qualcosa di più dell’attuale 47% da due per vincere le partite.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto








