Miano a mani basse: è lui il giocatore del mese di novembre

TORREANO DI CIVIDALE. Dopo l’attaccante e il portiere, la Prima Categoria porta anche un centrocampista dalle spiccate doti offensive sul trono del “Giocatore del mese”.
Michele Miano, in forza alla Torreanese (girone B) ha vinto quasi a mani basse, battendo la concorrenza del fantasista della Sangiorgina Leonardo Cojaniz (34%) e del bomber del Cordenons Dino Scian (4%).
«Non me lo aspettavo, ma su questo risultato c’è lo zampino dei miei compagni di squadra, di mister Bovio e di mia mamma che lavora come infermiera e ha fatto il suo sul luogo di lavoro».
A dire il vero anche papà Massimo e lo zio Paolo hanno fatto il loro, e in tempi lontani, quando l’allora bambino Michele seguiva il cugino Riccardo (figlio di Paolo Miano) nei Camp e negli allenamenti del papà.
«In tanti dicono che mio padre Massimo era anche più forte di zio Paolo, ma a fare la differenza tra i due è stata la mentalità, e se debbo essere sincero mi sento più simile a mio padre, anche se dopo l’infortunio al crociato ho capito molte più cose e mi sono comportato di conseguenza anche negli allenamenti».
Michele ha quasi sempre giocato per il Valnatisone dove lo scorso anno Luca Peressoni lo impiegava a singhiozzo e talvolta anche fuori ruolo come terzino, non proprio il massimo per un Miano.
«Ho sempre giocato facendo l’esterno d’attacco nel 4-3-3, ora lo faccio nel 3-5-2 dividendomi i compiti tra difesa e attacco». La scelta della Torreanese è stata voluta e anche indotta dalla possibilità di giocare assieme al fratello maggiore Gabriele.
«Non è un fratellone che comanda, andiamo d’accordo e abbiamo sempre giocato insieme, anche nei tornei estivi. Stiamo bene a Torreano e penso che abbiamo una squadra completa e tecnica, e soprattutto attrezzata e con la panchina lunga».
Il novembre magico di Miano è coinciso con quello dei giallorossi, che hanno affrontato e battuto in serie tre big del campionato. «Oltre al Diana, alla Risanese e al Rive D’Arcano, la Tarcentina è quella che mi ha impressionato di più, per esperienza e qualità, ma nel lotto delle pretendenti ci metto anche il Fauglis».
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