Tour de France, a Carcassonne vince Wellens: Milan in giornata no, ma si salva

Pocagar dà via libera al fido belga che che vince a Carcassonne. Il 21 luglio giorno di riposo, poi si sale sul Ventoux

Antonio Simeoli
La maglia gialla Pogacar col suo gregario vincitore di tappa Wellens
La maglia gialla Pogacar col suo gregario vincitore di tappa Wellens

All’ombra delle splendide mura medievali di Carcassonne, sud della Francia una meraviglia, il signore del Tour dà il via libera a uno dei suoi cavalieri, Tim Wellens che prende la fuga giusta, screma da gran corridore quale il campione belga è, il gruppetto di superstiti e, a 42 km dalla fine, s’invola verso la vittoria di tappa.

Gira e rigira comanda sempre Tadej Pogacar. In classifica è inattaccabile, nella tappa cerniera tra i Pirenei e il giorno di riposo prima del Mont Ventoux, decide di lasciare libera uscita a due dei suoi scudieri migliori all’invincibile Uae, Jhonathan Narvaez e, appunto, Wellens. Il belga se la gioca fino alla fine e si prende la gloria. Dal 22 luglio di buon grado si metterà a stantuffare per il suo capitano. Funziona così ormai questo ciclismo moderno, dove i grandi campioni si circondano di corridori che in moltissime squadre di alto livello sarebbero capitani.

Vince Wellens, secondo un altro di questa schiera, l’altro belga Victor Campenaerts, curiosamente altro in libera uscita, stavolta concessa dal secondo della generale, Jonaas Vingegaard alla Visma.

Terzo? un altro pezzo grosso di una fuga grandi firme: Julian Alaphilippe (Tudor), che regola in volata Wout Van Aert (Visma), altro in libera uscita, ed esulta pensando d’aver vinto essendogli sfuggito che due si erano avvantaggiati.

Insomma, niente è cambiato in classifica generale. Guida sempre il signore sloveno con 4’13” su Vingegaard, 7’53” su Florian Lipowitz (Red Bull), che s’è preso un bello spavento per una caduta in cui è stato coinvolto anche Simone Consonni, il pilota per le volate di Jonathan Milan alla Lidl Trek.

Già, Milan. Il friulano ha provato a infilarsi nella fuga d’inizio tappa per fare i punti per la maglia verde, ma poi ha presto capito che le sue gambe non rispondevano a dovere. Evidentemente provato dalle fatiche pirenaiche, il velocista ha perso terreno finendo nel gruppo della maglia a pois Lenny Martinez, anch’egli coinvolto nella caduta iniziale. Insomma, altro che aperitivo al giorno di riposo, Milan s’è dovuto difendere arrivando col gruppo dei velocisti a 22’, 14’ dentro il tempo massimo. Mentre Pogacar dava strada a Wellens, in fuga invece è riuscito ad entrare Matheu Van der Poel (Alpecin), che, vincendo il traguardo volante, ha fatto il pieno di 20 punti, ma per fortuna per l’unico italiano in grado di far sventolare il tricolore in questo Tour, è poi crollato. Per il gigante friulano, dunque, sempre 251 punti nella classifica a punti della maglia verde.; Pogacar ne ha 223, ma domani la prospettiva concreta di far bottino pieno sul Ventoux montagna iconica dove non ha mai vinto e sicuramente vorrà farlo.

Vdp è salito a quota 210 e fa paura per la capacità di andare a prendersi i punti nei traguardi volanti.

Mercoledì 23 luglio a Valence, Milan avrà a disposizione l’ultimo arrivo in volata. Basterà il giorno di riposo di  ad attenuare le fatiche delle prime due settimane emerse ieri nella tappa-trappola di Carcassonne?

L’Italia lo spera per portarsi a casa qualcosa da un Tour in cui, anche in frazioni come quella del 20 luglio, non si è visto un italiano nemmeno a cercar fortuna. 

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