«Mancano un’idea di gioco e qualità a centrocampo E a Lasagna serve Okaka»

Luca Pellegrini, opinionista Sky, ha commentato la gara col Brescia «C’è difficoltà a fare movimenti collegati e la squadra corre male» 
Udine 21 Settembre 2019. Serie A. Udinese Brescia. © Foto Petrussi
Udine 21 Settembre 2019. Serie A. Udinese Brescia. © Foto Petrussi

L’INTERVISTA

STEFANO MARTORANO

Bocciata dalla critica nazionale, l’Udinese non è piaciuta neanche a Luca Pellegrini, commentatore tecnico sabato al Friuli per Sky. L’ex difensore della Sampdoria ha sollevato una serie di quesiti tattici e tecnici nella sua disanima improntata alla critica costruttiva, concedendo ben poche attenuanti ai bianconeri.

Pellegrini, a quali correttivi deve ricorrere Tudor in vista della trasferta di Verona?

«Deve dare un’idea di gioco e soprattutto qualità a centrocampo. Purtroppo questa Udinese ha lasciato ancora la sensazione di trovarsi in difficoltà quando deve fare la partita e Jajalo, Walace e Barak non sono ancora qualitativamente all’altezza».

Uno spot per il ritorno di Mandragora in attesa del rientro di De Paul?

«Mancano riferimenti qualitativi e con personalità che sappiano impostare il gioco. Quanto a De Paul, se togli l’unico elemento che può fare da raccordo tra attacco e centrocampo, allora si spegne la luce».

Tudor ha pensato di impiegare Fofana sulla trequarti...

«Non può giocare lì perché da un punto di vista tecnico palesa le sue difficoltà toccando molte volte la palla e da un punto di vista dinamico ha il passo lungo. Per me, lui deve marcare e ripartire. Col Brescia poi si è vista la negligenza anche in fase di marcatura, con Lasagna che rimproverava lui e Pussetto di non accorciare su Tonali».

E veniamo agli attaccanti, con Pussetto e Lasagna che non incidono.

«Pussetto è un anarchico, un cavallo pazzo che diventa devastante quando la squadra passa in vantaggio e riparte in campo aperto sfruttando la sua corsa, ma se deve coordinarsi e giocare con un altro in coppia è dura per lui e anche per chi gli sta vicino».

Nasce da questo assortimento la poca incisività di Lasagna?

«Lasagna ha bisogno di un punto di riferimento come Okaka, che poi la butti ti dentro o meno dipende anche dalla freddezza e dalla fortuna, ma quando era al Carpi beneficiava degli spazi che gli apriva Mbakogu. Giocando come fa adesso i difensori trovano sempre il modo di coprirsi bene».

Non trova che nell’Udinese manchino anche i movimenti senza palla e che in generale la squadra corra male?

«Sicuramente cìè difficoltà a fare movimenti coordinati e collegati, che fa parte del correre male. C’è molta improvvisazione anche perché qualcuno tende a portare troppo palla. Non ho capito il cambio degli esterni con Larsen e Sema invertiti di piede, mossa più fattibile con altri moduli». —





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