L'Udinese torna da Cremona con un punto, Zaniolo firma il pareggio

I bianconeri regalano un altro primo tempo, stavolta alla Cremonese, e vanno sotto. Salvati dalla traversa. Nella ripresa la squadra friulana rimedia un pari con un gol di Zaniolo

Pietro Oleotto

L’Udinese pareggia la sfida dei misteri con la Cremonese, mettendosi in tasca un altro punticino dopo quello con il Cagliari, un boccone agrodolce, considerando che sono tanti i punti di domanda sulla prestazione dei bianconeri. Interrogativi, misteri che hanno avvolto la sfida dello Zini fin dai primi minuti.

Anzi, già dal momento della consegna delle liste perché se è vero che Runjaic ha puntato ancora una volta sull’amato 3-5-2, ha sorpreso, invece, la rinuncia a Davis a vantaggio di Bayo, con Zaniolo al fianco per completare il reparto avanzato.

Problemi fisici? Di gestione? È risaputo che l’inglese è un po’ un cristallo di Boemia, soprattutto a livello muscolare, e visto che la successione degli impegni è serrata col Lecce in arrivo sabato al Friuli - Bluenergy Stadium e il successivo turno infrasettimanale in casa della Juventus, è possibile che mister Kosta abbia deciso di amministrare Davis. Il numero 9, comunque, si è accomodato in panchina, ha svolto il riscaldamento nell’intervallo per poi scendere in campo dando il cambio a Zaniolo con poco più di un quarto d’ora da giocare, quando era già entrato Buksa.

Poteva essere schierato dall’inizio al posto di un Bayo poco convincente? Mistero. Magari si scoprirà che aver usato il bilancino con l’inglese è stata una mossa più che saggia.

Di sicuro l’Udinese non lo è stata nel primo tempo, durante il quale ha letteralmente regalato alla Cremonese tutte le occasioni da gol oltre al vantaggio dopo appena 4 minuti. Punzione, Atta si perde Terraciano sullo stacco e il difensore grigiorosso insacca.

Al di là dell’assenza di Kristensen al centro della difesa, sostituito da Kabasele, il reparto ha ballato un po’ troppo, in particolare sui calci piazzati e i corner, con il rientrante Okoye – dopo la squalifica – che ha faticato a togliersi di dosso la ruggine accumulata nei mesi di stop. Morale della favola. È un mistero perché l’Udinese faccia ancora una fatica del diavolo in queste situazioni di gioco.

Ed è un mistero sul perché Atta non venga utilizzato come un’arma tattica. Adesso più che altro è un elemento anarchico che ruba l’occhio per il talento e fa davvero paura solo quando è nei pressi dell’area faccia alla porta. Dopo una ventina di minuti è così che si è presentato davanti all’ex Silvestri, graziato da una conclusione alta. Il resto della prima frazione è stato tutto della Cremonese che, tuttavia, ha avuto il torto di raccogliere gli omaggi bianconeri (in particolare nell’azione della traversa di Bonazzoli).

A naso non è un mistero quello che mister Kosta deve aver detto nello spogliatoio. Nella ripresa l’Udinese è tornata in campo almeno più determinata, seppur non ancora brillantissima nelle trame.

Ma ha costruito un bel po’ di palle gol, oltre alla rete del pareggio sull’asse Zanoli (cross)-Zaniolo (incornata) dopo appena sei minuti. Non si sono fermati qui, i bianconeri: con la Cremonese letteralmente disattivata, hanno sfiorato il vantaggio un paio di volte, per esempio su una sponda di Buksa per Piotrowski.

Nel finale, poi, ci ha provato Davis con le sue sgroppate, ma la Cremonese a quel punto si era già risvegliata, grazie a un palo Vazquez su punizione.

L’ultimo brivido, così, è stato per i bianconeri, dopo l’ennesimo regalo, stavolta di Solet che deve ringraziare Kabasele se l’Udinese non ha perso: suo il “corpaccione” messo per deviare il diagonale di Vardy.

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