L’Udinese si aggrappa ai filotti di Lasagna per il risolvere il problema del gol

Cinque reti in cinque gare nel ’17-’18, sei in cinque nel ’19-’20. E all’Atalanta, che arriva mercoledì al Friuli, ne ha segnate tre
Udine 10 Novembre 2020. Calcio Serie A. Udinese - Napoli. © Foto Petrussi
Udine 10 Novembre 2020. Calcio Serie A. Udinese - Napoli. © Foto Petrussi

UDINE. L’Udinese si aggrappa ai filotti di Kevin Lasagna per risolvere il problema del gol. Vista la perdurante indisponibilità di Okaka, la stagione conclusa con largo anticipo da Pussetto e le difficoltà palesate da Nestorovski, non resta che confidare nella cabala e sperare che il numero 15 infili una di quelle serie che hanno permesso in qualche modo all’Udinese di tirarsi fuori nelle ultime stagioni dalle secche della bassa classifica.

Numeri

Lasagna dalla stagione 2017-2018 a quella in corso ha raccolto 116 presenze con la maglia dell’Udinese e con l’ultimo segnato al Napoli ha tagliato il traguardo dei 30 gol. I minuti in cui è rimasto in campo sono complessivamente 8.083, il che significa che segna un gol ogni 269’, ovvero uno ogni tre partite: La media non sarebbe neanche malaccio se non fosse che i gol sono distribuiti sempre malissimo nel corso della stagione, specialmente nelle due in cui Kevin è andato in doppia cifra: la prima, conclusa con 12 centri, e l’ultima termina a quota 8.

Serie positiva

Parlavamo di filotti. Ebbene nel campionato ’17-’18 Lasagna, con Delneri in panchina, segnò due gol alla quarta giornata con il Milan e alla quinta con il Torino. Poi i tifosi bianconeri dovettero aspettare la quindicesima partita per vederlo nuovamente esultare: accadde a Crotone nella seconda gara della gestione Oddo. Da quel momento arrivarono cinque vittorie consecutive e altrettanti gol di Kevin.

E quando Lasagna si infortunò in quella nefasta gara con il Torino (gol regolarissimo del vantaggio annullato a Barak, rete irregolare assegnata ai granata, tra le altre) cominciò la serie di undici ko di fila che costò la panchina a Oddo. Lasagna tornò titolare alla 31ª giornata con la Lazio e timbrò il cartellino, idem alla 32ª alla 34ª e alla 35ª.

Il secondo filotto alla Lasagna è molto più recente e risale alla fase del campionato post-lockdown. Fermo a quota quattro a metà del girone di ritorno, il mancino mantovano in cinque gare ha raccolto sei gol: doppietta all’Atalanta (prossimo avversario domani al Friuli cui ne ha segnati tre in tutto), timbri con Roma (0-2), Genoa (2-2), Spal (0-3) e Sampdoria (1-3).

Troppi sbagli

In questo campionato ha rotto il ghiaccio alla 13ª giornate e si è ripetuto alla 17ª. Prima, in mezzo e dopo tante occasioni sciupate, alcune che hanno dell’incredibile. Il calcolo non può essere automatico ma provate a immaginare se Lasagna non avesse fallito le occasioni più elementari tra le almeno quindici che ha avuto o che si è anche procurato da solo: quella del possibile 1-1 con lo Spezia, il possibile vantaggio nel primo tempo con la Roma quando si presentò solo davanti a Mirante, quella a un metro dalla porta di Firenze (sarebbe stato l’1-1) e il piattone sinistro messo in curva a due passi dalla porta con il Benevento quando si era sullo 0-0.

L’Udinese avrebbe i punti della Sampdoria, Gotti sarebbe un tecnico all’avanguardia anche per gran parte di coloro che lo criticano a volte per partito preso, e l’Udinese si appresterebbe alle sfide ravvicinate con Atalanta e Inter con lo spirito più leggero- E invece no, tutti a tribolare e a sperare in un nuovo filotto di Lasagna. —


 

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