L’Udinese riparte dai gol di Beto e Thauvin

Ci sono risultati che non appartengono al calcio e la premessa serve per orientare il tifoso bianconero che non deve farsi abbagliare dai quindici gol rifilati dall’Udinese alla Rappresentativa Carnica, alla prima uscita stagionale della Zebretta consumata, domenica 16 luglio, al Friuli.
D’accordo che meglio di così non si poteva cominciare sotto gli occhi dei tifosi e di un Gianpaolo Pozzo incuriosito dai nuovi acquisti, ma un simile divario, arricchito dai quattro pali colpiti nel primo tempo, restringe i campi di analisi e rischia di alterare giudizi sui quali si potrà invece tornare quando di fronte ai bianconeri ci saranno avversari più probanti rispetto ai volonterosi carnici che, una volta messo piede nel catino arroventato del Friuli, si sono liquefatti ai 34 gradi in cui si è giocato.
Ciò su cui si può invece dissertare sono le prime impressioni avute dai nuovi acquisti e dalla “vecchia guardia” da cui si può cominciare per sottolineare l’approccio confortante alla stagione avuto da Beto e Florian Thauvin.
Il centravanti portoghese sarà pure sul mercato, ma è scattato in lungo e in largo per i primi 45’ in cui è rimasto in campo, colpendo un palo e segnando una tripletta che non la dice tutta sulla voglia di dettare il passaggio e legare il gioco anche con un suo potenziale partner d’attacco come Brenner.
Thauvin è stato ancora più sorprendente per la voglia e l’efficacia con cui ha interpretato il ruolo di mezz’ala sinistra, finendo per spaccare in due la difesa carnica a suon di dribbling che lo hanno portato fin nel cuore dell’area.
Non a caso il francese ha segnato una doppietta e messo un assist a referto.
Ma se l’Udinese ha concluso sull’8-0 la prima frazione è stato soprattutto per merito di Jordan Zemura e Oier Zarraga.
L’esterno sinistro non avrà ancora lo sprint di Destiny Udogie, ma nonostante una sola settimana di lavoro alle spalle ha palesato spunti e soprattutto buona tecnica, prendendosi un rigore, colpendo una traversa e fornendo un assist per Thauvin.
Un capitolo bisogna poi aprirlo per Zarraga, e non certo per la doppietta segnata, ma per l’abilità tecnica palesata davanti alla difesa.
Là ci sarà Walace, a meno di sorpresone di mercato, ma in caso di assenza il basco può fare da pilota, tra giocate illuminanti e geometrie tipicamente spagnole.
Nella ripresa si sono poi visti Lorenzo Lucca, in gol con una doppietta, oltre a sponde interessanti, e soprattutto Etienne Camara, che ha palesato disinvoltura e buone scelte di gioco col pallone tra i piedi da play, in cabina di regia.
Bene anche Domingos Quina, andato subito in cerca di palloni e posizione da mezz’ala. Sulla sinistra Hassane Kamara è rimandato, mentre una menzione merita il talento di David Pejicic.
Il 16enne è un trequartista da visioni balcaniche, come evidenziato dalla giocata-assist per uno dei tre gol segnati da Vivaldo. Peccato per l’infortunio nel finale, una botta che lo ha costretto al cambio a 3’ dalla fine.
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