Lovisa: «Sì, sono contagiato ma vincerò la battaglia come è abituato a fare il mio Pordenone»

PORDENONE. Le battaglie non l’hanno mai spaventato, anzi. Alla guida del suo Pordenone ne ha vinte centinaia, anche le più difficili. Anche quando tutti sorridevano ai suoi proclami, quand’era in Eccellenza e parlava di serie C, quando in C “vedeva” la promozione in B. Adesso ne sta combattendo una ancora più importante: Mauro Lovisa ha contratto il virus Covid-19, probabilmente il contagio è avvenuto nell’ambiente lavorativo, non quello della squadra.
È stato lui stesso a renderlo noto, ieri, tramite una lettera aperta ai tifosi pubblicata sulla pagina facebook del sodalizio neroverde. È malato, ma fortunatamente non sta male. Combatte con la sua solita, immancabile tempra, rimanendo isolato e curandosi a dovere. E vuole rincuorare il “suo” popolo di supporter.
«Vista l’ondata di messaggi di auguri di pronta guarigione ricevuti – ha affermato il patron dei ramarri – ci tengo a intervenire ufficialmente. In primis per ringraziare tutti coloro che si sono interessati al mio stato di salute con un sms o una telefonata. Segno di affetto e vicinanza, che sono sentimenti mai scontati. Da qui rispondo così a tutti: sì, sto lottando anch’io contro questo maledetto virus, ora sto meglio ma non sono ancora guarito. La prossima settimana mi sottoporrò a un nuovo tampone, con l’auspicio di chiudere definitivamente questo spiacevole periodo».
Difficile immaginare un Lovisa rinchiuso tra quattro mura: un leone in gabbia che scalpita. Ma si sa, in momenti come questo bisogna saper tirare fuori le unghie e allo stesso tempo mantenere la calma e la lucidità. «È un periodo “personale” – ha rimarcato –, avrei voluto tenerlo per me. Silenzio e riservatezza di fronte a questi accadimenti dovrebbero prevalere sempre».
La notizia però si stava diffondendo, e così alla fine ha deciso di parlarne: «Ho trascorso, come tanti, settimane non felici, ma con disturbi sopportabili – ha rivelato –, di isolamento in casa seguendo tutte le prescrizioni mediche, in primis a tutela della salute della mia famiglia. Nulla in confronto a chi è stato ben peggio di me. In questo momento il mio pensiero va a chi ha perso una persona cara, a chi sta soffrendo e a chi sta lottando in prima linea: medici, infermieri e volontari.
Loro sono i nostri più grandi difensori. E andranno sempre ringraziati. Colgo l’occasione per fare gli auguri di buona Pasqua a tutti, in particolare ai nostri tifosi. Auguri che in questi giorni, grazie alla tecnologia, sono riuscito a fare in videoconferenza ai ragazzi del nostro settore giovanile. È stato bello ed emozionante ascoltarli e sentire le loro esperienze. La salute, la famiglia e i giovani saranno i cardini della ripartenza, che coinvolgerà anche il nostro amato pallone».
Una ripartenza nella quale, dunque, Lovisa è il primo a credere. Il mondo del pallone freme, vuole rimettersi a correre. Proprio come lui, che sguaina la spada e si prepara a trafiggere questo subdolo nemico invisibile. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto