L’Old Wild West mette la quarta: espugnata Verona

dall'inviato
Antonio Simeoli
vERONA. Balbetta, sbaglia l’inverosimile in avvio, ma non molla mai. Spinta da un pubblico strepitoso, Udine sbanca Verona 68-70 che lotta, ma, decimata e senza Hasbrouck, cede in un finale thrilling. Che bel regalo che i ragazzi del West hanno fatto ai loro super tifosi.
È la partita delle rimandate del girone, anzi delle deluse, che è meglio. Ma è anche la partita dei mille intrecci Verona-Udine tra Natale e Capodanno davanti a un bel pubblico, con anche un centinaio di friulani. Due coach livornesi contro, Ramagli e Diana. Una valanga di ex incrociati, da Amato (applaudito) al preparatore atletico Braida, a Prandin. E il friulano Candussi, cui Udine ha sempre strizzato l’occhio senza prenderlo. Insomma, ognuno ha la sua piccola sfida da vincere.
Dilemma iniziale: Hasbrouck giocherà a no? E soprattutto, Rosselli sarà ancora un incubo? L’Old Wild West deve dare un segnale forte con la versione “2.0” senza Cortese e con Gazzotti. È dura perché in riscaldamento Antonutti, a un metro da noi, ci guarda e scuote la testa mostrando la mano sinistra fasciata. Un bel guaio, ma Verona sta molto peggio, va detto.
“Noi con la voce e il cuore. Voi?”, bacchettano i tifosi gialloblu i loro beniamini con uno striscione. Che intensità metterà Udine contro una Scaligera arrabbiata? Beverly, come spesso accade nonostante lo strapotere fisico, si marca da solo. Udine sparisce e Verona ringrazia e fa subito pace con i tifosi, compreso Pazzini bomber dell’Hellas. E via a rincorrere: 11-4, mamma mia, che smarrimento. I tifosi bianconeri non mollano, incitano, vincono nettamente la partita del tifo, ma l’inerzia è tutta gialloblù. Ramagli le prova tutte: Penna, Zilli, Nobile, rischia Antonutti che lotta come un leone. Candussi giganteggia. Verona perde anche Poletti (stirato), non rischia Hasbrouck, il più forte, eppure domina: 18-8 a fine primo quarto con l’Apu che non ha segnato per 8, interminabili, minuti. Incredibile. Rosselli dà un’altra spallata, forte: 28-12. Udine non segna mai. Eppure sul finire del quarto qualcosa si muove: tripla di Amato, Beverly almeno prova a giocare, Cromer avrebbe bisogno di un canestrino per trasformarsi in Cenerentola. Verona spegne la luce, senza Hansbrouk e Poletti, con Love che non si regge in piedi, Severini con un’ernia, Rosselli che ha 36 anni, ha energie ridotte al lumicino.
L’Apu va all’intervallo ancora in vita a -6: 30-24 grazie a un 12-2 di parziale. Nonostante un raccapricciante 1 su 12 da tre. Signori, sarebbe delittuoso non vincere una partita così. Il “Cigno” si fa il segno del cristiano, prega, stringe i denti. Amato riparte sbagliando, la difesa non è ermetica, Ramagli scomoda tutta la schiera dei Santi in paradiso, Beverly lo sente e almeno ci prova. Cromer carbura e soprattutto i ragazzi del West, spinti da un grande pubblico, finalmente fanno la cosa migliore che sanno fare: correre, almeno un po’: 34-33,-1. Verona si aggrappa a Udom, ha Candussi con 4 falli e Rosselli con tre. Ci ripetiamo: sarebbe un delitto non vincere una partita così. Udine non azzanna la preda, Ramagli è furibondo. Verona è encomiabile, trova due triple dal redivivo Love, è decimata da infortuni e falli, resiste.
Ma Nobile, Penna e pure Zilli, sì loro tre, riportano Udine sul 49-47 a fine terzo quarto. Ramagli se la gioca con Zilli e non Beverly, con Nobile e non Amato. Udine spreca troppo, ma nonostante Love (anche lui con 4 falli) resta incollata. Rush finale: adesso con Amato e Beverly. Tripla di Cromer, canestro di Beverly. Sorpasso: 55-58. Il pubblico friulano è commovente.
Udine fa una fatica pazzesca a controllare i rimbalzi, si aggrappa a quello un’esausta Verona. Triplone di un super Nobile, anche però di Severini. Finale thrilling. Bellissimo. Canestro di Nobile. Due triple di Severini sembrano uccidere l’Apu, ma Amato prima impatta e poi firma il sorpasso a 22” dalla fine sul 68-70 con due numeri. Ultima azione: Love è braccato, sbaglia la tripla. La partita l’ha decisa Vittorio Nobile e viene da Basiliano: l’Apu per almeno una notte è terza, aspettando la risposta di Forlì che oggi può allungare di nuovo. —
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