L’Old Wild West a metà preparazione: «Ora alziamo l’intensità»
Il preparatore Missarelli fa il punto: «Tutto sta procedendo nel modo giusto, per la prima a Reggio Emilia saremo pronti»

Tre settimane di lavoro nelle gambe, altrettante in vista per arrivare in forma alla prima di campionato. La pre-season dell’Apu Old Wild West è giunta praticamente a metà, insieme al preparatore atletico Daniele Missarelli vediamo come stanno fisicamente i giocatori, con uno zoom particolare sui nuovi arrivati.
Missarelli, a che punto è fisicamente l’Apu?
«Tutto sta procedendo nel modo giusto, passo dopo passo stiamo alzando l’intensità degli allenamenti. Ora siamo a pieno regime, Alibegovic è rientrato nel gruppo dopo un breve stop a titolo precauzionale. Nelle prossime settimane ci aspetta un numero importante di amichevoli».
Come ha trovato gli ultimi due nuovi arrivati, Mekowulu e Bendzius?
«Bene entrambi. Gli ho fatto svolgere un allenamento di introduzione, poi sono subito entrati in gruppo: andavano solo integrati dal punto di vista tecnico. Viste le loro condizioni, non ci sarà alcun bisogno di fare richiami di preparazione».
Ci può descrivere i nuovi stranieri dal punto di vista fisico e atletico?
«Fisicamente Dawkins è verticale ed esplosivo. Ha la capacità di andare al ferro: nei test ha dimostrato di essere un atleta d’élite. Brewton è l’opposto, è orizzontale: corre facilmente in campo aperto, è reattivo e veloce. In difesa è tosto perché ha la capacità di stare basso sulle gambe. Spencer lo conosciamo già di più, è un giocatore di stazza, con un ottimo timing: con il suo tempo di salto è dura per gli avversari arrivare sino al ferro. Mekowulu ha un po’ meno stazza, è più dinamico e sa gestire il suo corpo. Inoltre sa muoversi attorno al ferro: abbiamo due intimidatori importanti. Bendzius è un tipo di giocatore più tecnico, non un saltatore, ma sa perfettamente come muoversi sul campo».
Un altro nuovo è Calzavara. È ipotizzabile vederlo più robusto?
«Sì, l’obiettivo è proprio quello di fargli mettere qualche chilo, mantenendo però la velocità attuale. Lo scopo è di assorbire meglio i contatti che ci sono in un campionato molto fisico come la serie A. Si parla di due o tre chili di massa grassa, con un lavoro mirato di pesi e di alimentazione».
In serie A si giocheranno meno partite che in A2. Cosa cambia nel vostro lavoro?
«Ci sarà più tempo per preparare ogni partita e si potranno gestire meglio situazioni specifiche di ciascun giocatore. Lavoreremo con la settimana standard di un anno fa, cercando fare ancora meglio».
Che obiettivo vi siete posti per il debutto a Reggio Emilia?
«Arrivarci meglio possibile. In uno sport di squadra non ci si focalizza su un singolo evento, ma sull’intera stagione. Vogliamo che la squadra stia bene sempre, senza picchi e senza cali: il campionato dura nove mesi».
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