Lo Zoncolan grande ostacolo nella corsa per la maglia rosa

dall’inviato
Antonio Simeoli
MILANO.
La sede, insolita, è stata quella della popolare trasmissione tv XFactor. Al tavolo della giuria, al posto di Morgan, Claudia Mori e Mara Maionchi, c’erano penne importanti come quella di Ormezzano, Sergio Neri, Marino Bartoletti. Sul palco non c’erano cantanti di belle speranze, ma le 21 tappe del Giro d’Italia 2010.
E ieri pomeriggio a Milano la tappa friulana della prossima corsa rosa, quella che da Mestre al Monte Zoncolan si correrà il prossimo 23 maggio, dalla qualificata giuria ha ottenuto voti altissimi. Insomma, la Mestre-Zoncolan, che passerà per Pordenone, si incuneerà nella Val d’Arzino, scalerà Sella Chianzutan, l’inedito Duron da Paularo, Sella Valcalda e, dulcis in fundo, «lo Zoncolan, la più dura salita del mondo» (parola di Davide Cassani, la voce del ciclismo), sarà una delle tre-quattro frazioni chiave della corsa.
Il massimo in un Giro d’Italia che di salite dure ed epiche ne dovrà scalare a bizzeffe. Come dire, gli organizzatori, criticati un anno fa per aver sacrificato le dolomiti e le cime della leggenda sull’altare del Centenario (e del businnes Armstrong) si sono rifatti con gli interessi. E così la platea (a numero chiuso per esigenze tv) dello studio di produzione ha visto snocciolare nomi come Terminillo e soprattutto Grappa, Plan de Corones, Gavia, Mortirolo, Forcola di Livigno, Santa Cristina e naturalmente Zoncolan. Se nel 2003 la montagna carnica aveva presentato il lato più morbido (si fa per dire) e ospitato l’ultima impresa di Pantani, se due anni fa aveva dato spettacolo con lo stadio in quota dei centomila a gustarsi, sul versante di Ovaro, il duello tra i big, nel 2010 prenderà la laurea per far parte di un Giro tutto all’insù, dal giorno precedente alla tappa friulana.
Prima? Tanto fascino, tanto businnes, diversi trabocchetti. Si parte dall’Olanda, a proposito si lasciava decisamente guardare la valletta olandese del Giro, Yolanthe Cabau van Kasbergen, la signora Snijder (ahinoi fresco giustiziere dell’Udinese). Non saranno degne di eguale attenzione forse le prime tre tappe al nord, la crono di Amsterdam (8 km) e le due frazioni passeerella per velocisti.
Quarto giorno di riposo e poi crono squadre da Savigliano a Cuneo, 30 km niente di decisivo, ma comunque un’insidia per i favoriti senza una squadra all’altezza. Carica di fascino la quinta tappa con arrivo a Novi Ligure e omaggio a Coppi in quello che sarà il cinquantesimo anno dalla morte del Campionissimo. Un altro trabocchetto ci sarà per i big nella settima tappa, quella con arrivo a Montalcino caratterizzata da duri tratti di sterrato nel finale. E poi il Terminillo alla fine della prima settimana, la classica prima tappa di montagna che dirà chi non potrà vincere la corsa.
Mercoledì 19 il Giro farà tappa a L’Aquila, come fece a Gemona nel 1977 un anno dopo il terremoto. Sarà la giornata della memoria, ma anche della rinascita grazie al Giro. Come accadde in Friuli 33 anni fa. Altro omaggio a Pantani (ricordato dal teatro con un applauso) due giorni dopo. Poi con la Ferrara-Asolo inizierà il vero Giro d’Italia.
All’inizio della diretta tv ieri proprio le giovani promesse di XFactor hanno omaggiato l’evento riproponendo il successo dei Queen “Bicycle“. Pare che Freddy Mercury abbia composto quella canzone guardando una tappa del Tour. Se avesse visto una delle sette frazioni dell’ultima settimana del Giro 2010 forse avrebbe lasciato perdere i campanelli stile biciclette olandesi e avrebbe opuntato su quacosa di più strong.
Monte Grappa da Semonzo, 30 km di salita, prima dell’arrivo di Asolo, poi lo Zoncolan, quindi la giornata di riposo, che molti in gruppo passeranno a riflettere su quanto li attenderà il giorno dopo: la cronometro di Plan de Cornes, stesso percorso di due anni fa quando vinse il nostro Pellizotti. Si arriva al gran finale con la tappa di Peio, qualche salita, ma non decisiva, e, venerdì e sabato, i due tapponi bresciano-valtellinesi con Mortirolo e Santa Cristina e, come se non bastasse 24 ore dopo, Forcola, Foscagno, Gavia e Tonale. “Tradita” Milano il Giro 2010 si concluderà a Verona il giorno dopo con una crono di 15 km.
Difficile sia decisiva perchè le salite sopra elencate (su tutte lo Zoncolan) l’avranno già delineata la classifica; sempre augurandosi che a delinearla la classifica non ci pensino ancora una volta le storiacce di doping. Triste, a questo proposito, non aver visto ieri alcuna immagine del podio del Centenario con il nostro Pellizotti e Menchov. Ma su quel podio c’era anche Di Luca, e tutti sanno come è andata a finire.
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