La storica coach della Agiurgiuculese: «Buon compleanno Alexandra, adesso sogna ma a vent’anni non ti fidare solo del talento»

Spela Dragas fa gli auguri alla sua allieva. «È l’anno olimpico, è dura prepararsi, ma ha classe da vendere» 

UDINE. Hanno vissuto fianco a fianco per dieci anni, condividendo migliaia di ore di lavoro in palestra, studiando centinaia di coreografie e provando all’infinito ogni movimento. Hanno costruito assieme una luminosa carriera nella ginnastica ritmica che avrà il suo apice alle Olimpiadi di Tokyo.

Sono Spela Dragas e Alexandra Agiurgiuculese, allenatrice e atleta, psicologia e rigore la prima, talento e carisma la seconda.

Nessuno meglio di Spela, la coach slovena che l’ha scoperta e cresciuta, può raccontare la Alex che festeggia oggi il suo ventesimo compleanno e che, fra le tante sorprese, riceverà anche questa intervista.

Spela, il vostro cammino è iniziato quasi per caso.

«Avevo notato Alexandra in occasione di un torneo in Romania. Lei neppure partecipava perché era troppo piccola; si limitava a qualche esibizione negli intermezzi fra le gare. La notai subito perché come lei ne nasce una su un milione. Certo aveva delle carenze tecniche, era “storta” e fisicamente non dotatissima, però era unica. Qualche mese dopo, senza che ci fossimo mai parlate, mi ritrovai davanti all’ingresso della palestra di Udine quella bambina dal cognome così difficile, che voleva provare con noi».

E non ve la siete lasciati scappare.

«In meno di un mese si è trasferita a casa mia, dove ha vissuto quattro anni. Ora che di anni ne ha venti ha messo al collo tante medaglie, vive da sola, è aviere dell’Aeronautica Militare e si allena per le Olimpiadi».

Quella bambina “storta” è ora un’atleta internazionale.

«Negli anni si è raddrizzata, si è allungata fisicamente e ha avuto la possibilità di imparare a esprimere il suo enorme talento. Ed è proprio il talento, che le permette di fare con facilità quello che alle altre non riesce, il suo più grande pregio ma, anche, il suo più grande difetto. Alex è un animale da gara e ha le potenzialità per fare meglio di tutte, ma fa molto affidamento sul talento, pensando che questo potrà sempre salvarla da tutte le situazioni. Il talento le ha tolto un po’ di autodisciplina».

Per chi vive dell’adrenalina della gara lo stop delle competizioni deve essere stato difficile.

«Moltissimo. Come ho detto è un animale di gara; nelle sfide che contano non è mai stanca e quando è stanca riesce a dare ancora di più. Quando le avversarie crollano lei resta in piedi e questa è una sua grande forza. Il testa a testa con le avversarie è il suo fuoco e ora questo fuoco non c’è. Spero che da aprile riparta la World Cup perché sono sicura che quando sentirà l’odore delle prime sfide saprà girare al massimo. L’Asu, inoltre, le sta dando le condizioni ottimali per allenarsi: nonostante le difficoltà la società sta facendo sforzi enormi per supportare lei e le ragazze dell’accademia».

La sfida più grande si chiama Olimpiade. Che cosa si aspetta?

«Per prima cosa va detto che le convocazioni a Tokyo non sono nominali ma per nazione. Questo significa che la commissaria tecnica ha la possibilità di valutare quali due migliori atlete italiane portare in Giappone e Alex in questi mesi dovrà confermarsi tale. Detto questo credo che al momento il suo obiettivo sia quello di entrare in finale, quindi nelle prime dieci».

L’Italia non ha partecipato all’Europeo a causa del Covid-19 e sono stati tentati anche dei tornei on line. Come valuta la situazione?

«Mi auguro che Federginnastica consenta alle italiane di disputare la World Cup perché il fatto di non aver partecipato all’Europeo ha penalizzato molto le nostre ragazze. Le gare on line non sono la stessa cosa ma possono andare bene perché ci permettono di tenere i motori accesi».

Vent’anni che età è per una ginnasta?

«Dipende dal fisico. Alcune iniziano a soffrire e a irrigidirsi, vedono le giovani salire alla ribalta e si fermano. Altre invece iniziano a volare perché, raggiunta la maturità tecnica, ci mettono anima, cuore ed esperienza e si trasformano in un capolavoro. Alex è veloce, potente e capace, gira e salta molto bene; forse ora è leggermente meno agile ma non ha perso velocità, agilità e manualità. Inoltre è più matura ed esperta: il suo controllo nel lancio e nella ripresa è meno intuitivo e più consapevole».

Quale augurio per il suo compleanno?

«Le auguro di avere sempre tante motivazioni, di riuscire ad arrivare alle Olimpiadi e di ottenere tutti gli obiettivi che si è prefissata. Io combatterò assieme a lei fino alla fine». —


 

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