La storia di Luca Bertossio: "Il volo è libertà alla massima potenza"

Tutto ha inizio dall’aeroporto di Ronchi, luogo di sofferte partenze e di agognati ritorni.
«Mio papà viaggiava molto all’estero per motivi di lavoro, io e la mamma lo accompagnavamo all’aeroporto: quando partiva ero disperato, quando tornava, invece, il bambino più felice del mondo».
Luca Bertossio, classe 1990 originario di Tricesimo, tra i migliori piloti di volo acrobatico al mondo e fresco di un secondo posto ai Campionati del mondo in Repubblica Ceca, voleva trovare un modo per stare più vicino a suo padre. «L’unico modo per stare con lui era stare su quegli aerei». Una passione nata così, quando era alle elementari.
Ieri il campione mondiale, alla cerimonia organizzata per celebrare i suoi successi sportivi, è stato premiato dal presidente della Provincia Fontanini e dal comandante delle Frecce Tricolori, Jan Slangen, e si è raccontato. Affascinato dagli aeroplani, per prima cosa, si era fatto regalare un modellino dal papà Vincenzo.
«Volevo fare il pilota di linea, un lavoro che ti permetteva di viaggiare e di conoscere – spiega –. Poi ho conosciuto Massimiliano, un pilota che mi ha portato a provare gli aerei veri. Avevo 11 anni». A 16, prima di prendere la patente di guida, ha portato a casa la licenza di volo ultraleggero e all’Istituto tecnico aeronautico a Forlì ha completato gli studi (divisi anche tra Malignani e Volta).
Nel 2009 ha provato l’aliante e ha capito che il volo acrobatico gli regalava un’emozione in più. «Mi trovo a mio agio lassù e mi dà fastidio stare a terra – aggiunge – Siamo costretti a camminare, mentre volare è libertà alla massima potenza».
Il momento più bello è legato alle Frecce Tricolore. «L’anno scorso al 55° anniversario è stata grande emozione» svela il campione, che trova nelle parole di Slangen una carezza. «Quel giorno mi ha pregato di entrare nel programma di volo, ci teneva tanto. E da sportivo determinato ha dimostrato una grandissima professionalità».
I genitori lo hanno sempre supportato fino a quando... «Dopo il secondo posto al mio primo campionato del mondo mi hanno chiesto: “questa è solo una splendida avventura o è una scelta di vita?”. Insomma, dovevo scegliere».
L’avventura professionale è cominciata nel 2013. «Oltre al supporto di alcune scuole di volo in Italia, sono riuscito a legarmi a sponsor importanti», commenta. Passa molto tempo a Premariacco, nella scuola Fly & joy, dove è cresciuto. «Mi esercito ancora e faccio voli in tandem. Con i passeggeri mi è capitato di tutto: qualcuno ha pure vomitato!». Non ha avuto problemi in volo, invece, con la fidanzata Sara, pilota come lui.
Soprattutto dopo il trionfo a Dubai nel 2015 - medaglia d’oro ai World Air Games, i Giochi olimpici del volo acrobatico - Luca è decisamente un personaggio noto. É finito anche a fianco di Gerry Scotti su Canale 5. Ci prova con la tv? «Mai dire mai, ma lo farei solo se mi lasciassero la libertà di esprimermi. Per quello che ho visto, è tutto molto finto – conclude –. A me interessa far conoscere il mondo del volo, un settore dove servono i giovani».
Il prossimo appuntamento è per luglio, con gli Airshows in Wisconsin: è l’unico italiano.
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