La nuova Udinese è in buone mani

La partenza di Udogie è stata coperta con gli innesti di Zemura e Kamara, convincenti nelle prime amichevoli: hanno qualità diverse, il primo può giocare anche a destra

Massimo Meroi

Com’è che si dice? Morto un papa se ne fa un altro. Poteva sembrare un’operazione non semplice in casa Udinese quella di trovare il sostituto di Destiny Udogie trasferitosi in estate al Tottenham e invece, per quello che si è potuto vedere in queste prime amichevoli, la coppia Zemura-Kamara sembra offrire ampie garanzie.

Certo, bisognerà vederli all’opera quando in palio ci saranno i tre punti ma le impressioni sono buone anche perché pur agendo nello stesso ruolo i due sono abbastanza diversi. Jordan Zemura, 23 anni, arrivato dal Bournemouth, sembra più potente dal punto di vista fisico, sa usare anche il destro (e non a caso Sottil lo ha provato anche sulla corsia opposta dove ha a disposizione il solo Ebosele) e per caratteristiche cerca anche il centro del campo non solo la linea di fondo. In questo ricorda un po’ Udogie.

Nell’amichevole con il Lipsia ha dimostrato di saper anche vedere la porta (gli è stato annullato un gol per posizione di fuorigioco, ma lui il diagonale mancino lo aveva piazzato bene) e anche in fase difensiva le distrazioni sono state rare. Sembra proprio il classico prospetto da Udinese, non più giovanissimo ma comunque con ampi margini di miglioramento.

Il responsabile dell’area tecnica Federico Balzaretti, uno che in quella posizione di campo ci ha giocato per una carriera intera, intravede in lui un potenziale importante.

Hassane Kamara è un’altra cosa. Innanzitutto per l’età: 29 anni già compiuti. E poi per la valutazione datagli: 19 milioni di euro. Un’esagerazione, forse, ma il mercato, si sa, specialmente di questi tempi fa le bizze.

Fisicamente è meno strutturato del compagno e forse anche per questo, rispetto a Zemura, predilige stare più vicino alla linea laterale e tende più a puntare la linea di fondo e andare al cross. Nell’amichevole di sabato con il Lipsia ha colpito la giocata finale quando, dopo la respinta del portiere, è andato a cercare il pallonetto per scavalcare l’estremo difensore tedesco invece di tentare la conclusione potente che quasi sicuramente sarebbe finita sul corpo dell’avversario. Si chiama lucidità.

Chi segue quotidianamente gli allenamenti dell’Udinese ne parla come di un giocatore che porta sempre grande energia e vivacità nel lavoro. Insomma sembra di capire che sulla corsia mancina Sottil sia in buone mani.

Questo significa che Ebosse, quando tornerà a disposizione (ieri come riferiamo a parte per la prima volta ha corso con i compagni dopo l’infortunio al ginocchio) sarà utilizzato come vice di Masina sul centro sinistra nella difesa a tre.

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