La macchina del tempo fa rivivere con un clic la grande epopea del basket goriziano

In tremila al PalaTrieste per il derby formato Old star Game  Ovazione per gli idoli isontini Mian, Stazic, Zorzi, Ardessi e Pondexter 

il viaggio



Più che una partita di pallacanestro fra vecchie glorie, una macchina del tempo. Lo sport sa regalare grandi emozioni, figuriamoci quando evoca ricordi, storie e passioni mai sopite. Non sappiamo se l’Old Star Game giocato al PalaTrieste davanti a oltre 3mila spettatori possa contribuire a far sbocciare una nuova primavera nel basket goriziano. Quello che è certo è che ieri sono state rivissute emozioni antiche, e che nei cuori degli oltre mille tifosi isontini giunti nel capoluogo giuliano c’è una voglia matta di tornare a girare nei palasport indossando con fierezza i colori bianco e blu. Sono arrivati con due pullman pieni e decine di mezzi privati, hanno rispolverato dai magazzini gli striscioni e i bandieroni degli anni gloriosi della serie A. Hanno intonato a squarciagola cori mai dimenticati, e durante la presentazione all’americana dei loro ex beniamini si sono commossi, perché il basket a Gorizia non è stato soltanto uno sport di vertice, bensì l’orgoglio di un’intera città. Ecco quindi che all’entrata in campo dei giocatori scattano applausi, grida e ovazioni. Quando è il momento di Mian, parte il coro “abbiamo un giocatore da mandare in nazional, Micky Mian, Micky Mian!”. Tocca a Moreno Sfiligoi, e allora “c’è solo un capitano!”. Brivido all’ingresso di Gray, uno degli eroi della promozione del 1998 ottenuta proprio a spese di Trieste, mentre Stjepan Stazic, l’uomo che fece lo sgambetto alla grande Virtus, va sotto la curva isontina, fa un inchino e manda un bacio. Ovazione. Applausometro in tilt per l’ariete Premier, il re delle triple Ardessi e Pecile, idolo di casa che però inizia la gara con Gorizia, con cui spiccò il volo. L’ultimo a entrare è Roscoe Pondexter, e la curva goriziana va in delirio. Si comincia a giocare, il Paròn Tonino Zorzi sceglie un quintetto niente male: Pecile, Mian, Stazic, Premier e Gray. Micky Mian è uno che potrebbe ancora giocare a buoni livelli: a fine primo quarto è già in doppia cifra. Un altro che ha ancora feeling col canestro è Stazic. In buona forma c'’è anche Roby Fazzi, e i goriziani passano in vantaggio. Siparietto curioso prima dell’intervallo. Isontini avanti 34-35, Zorzi chiama timeout per disegnare un buon tiro. Purtroppo i suoi si fanno rubare palla da Laezza, e Trieste sorpassa. Il Paròn non gradisce e fa partire un “vaffa” a tutto braccio. Nell’intervallo la Fip, con il presidente regionale Adami, consegna premi a Leo Terraneo e alla memoria di Pino Brumatti (presente la figlia Elisa), mentre la famiglia Pagnossin consegna un presente a tutti i biancoblù. Ci si asciuga una lacrimuccia, poi sotto con la ripresa. Si procede punto a punto, con tante rotazioni. La stanchezza (e l’età…) inizia a farsi sentire in casa isontina, Trieste allunga e vince 72-56. Gli ultrà goriziani però cantano fino al 40’ e tornano a casa sognando di poter cantare ancora. Non una volta ogni tanto, ma ogni maledetta domenica. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto