La guerra sportiva che scuote Udine: nell'estate più brutta per il basket va in scena lo scontro tra ex

Roma e Pesaro alla serie A restano attaccate con lo scotch, Cremona si farà da parte, Pistoia ha già ceduto. Trieste ha il salvagente Allianz. Il panorama del basket, specie dopo lo tsunami coronavirus, è desolante. Non si sa quando riapriranno i palasport, non si hanno incassi certi, gli sponsor latitano.
E a Udine che si fa? Nell'estate più brutta per il basket va in scena una lite che tra tradimenti, musi lunghi, ripicche e dimissioni rischia di regalare agli appassionati del parquet un autunno-inverno, con sperabilmente finale lieto per entrambi i litiganti nella tarda primavera, di pallacanestro con i fiocchi.
In sintesi: Pedone, presidente e proprietario dell'Apu (insomma colui che caccia il grano) e il suo ex amministratore delegato, general manager e a questo punto ex amico, litigano. Micalich se ne va.
L'uno, il milionario, si sente tradito dall'amico, l'altro si sente il vero portabandiera del basket a Udine.Prima conseguenza: volano gli stracci. Nell'estate più difficile per il basket la conseguenza poteva essere la sparizione della pallacanestro d'alto livello a Udine.
Invece l'operoso Friuli cosa fa? Raddoppia. Pedone, punto nell'orgoglio, tira fuori il portafoglio più di prima. Boniciolli, coach di nome e che non si muove senza garanzie, Antonutti, riconfermato a suon di denariboni Poi Martelossi, il preparatore atletico Sepulcri.
Accoglie nel cda Francesco Maiorana, uomo di fiducia del presidente di Lega Basciano, ma pure grande amico di Micalich. Ora ex grande amico di Micalich. Che cerca alleati. E spuntano quattro imprenditori, si dice ce ne sia pure un quinto alla finestra, pronti nella "guerra" contro Pedone.
Si fa pure il nome di Antonio Maria Bardelli, che nei mesi scorsi aveva pure presentato un progetto di palasport nel suo parco commerciale. Micalich compra la serie B di Valsesia e si prepara a portare la squadra a Cividale, dove c'è un signor palasport inutilizzato. Budget fino a 500 mila euro (alto ppedor la categoria), mette in panchina un califfo come Pillastrini, un anno fa a Reggio Emilia in A1, cachet da 70 mila euro annui.Uno bravo bravo, specie con i giovani.
Se non esplode tutto ci sarà da divertirsi. Domanda: unendo le forze non si sarebbe fatta una serie A con i fiocchi? Lo diciamo egoisticamente: ci divertiremo di più così.
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