La “friulana” Trevisan incanta è lei la stella del Roland Garros

epa08709648 Martina Trevisan of Italy hits a forehand during her second round match against Coco Gauff of the US at the French Open tennis tournament at Roland Garros in Paris, France, 30 September 2020. EPA/JULIEN DE ROSA
epa08709648 Martina Trevisan of Italy hits a forehand during her second round match against Coco Gauff of the US at the French Open tennis tournament at Roland Garros in Paris, France, 30 September 2020. EPA/JULIEN DE ROSA



Fiorentina di nascita, pisana di residenza (abita a Ponsacco, poco più di 15 mila anime in provincia di Pisa), ma di sangue friulano. Friulanissimo. Se, infatti, la madre Monica è una maestra di tennis, il padre è Claudio Trevisan, nato il 27 luglio 1947 a Cervignano del Friuli, ex calciatore professionista con alle spalle una lusinghiera carriera tra serie B e serie C. Non basta, perché anche il fratello maggiore Matteo è un tennista.

Geni sportivi, insomma, quelli che a 26 anni (ne compirà 27 il 3 novembre) hanno trascinato alla ribalta del tennis mondiale Martina Trevisan, che oggi (alle 11) scenderà alla Court Suzanne Lenglen - il secondo campo principale del Roland Garros - per gli ottavi di finale dell’Open di Francia, contro l’olandese Kiki Bertens, numero 8 della classifica Wta. Sulla carta una missione impossibile per l’unica tennista azzurra rimasta in tabellone a Parigi e attuale numero 159 del mondo. Ma, imprese impossibili sembravano anche quelle contro la statunitense Cori Gauff al secondo turno e, soprattutto, quella contro la greca Maria Sakkari (testa di serie numero 20 del torneo), spedite al tappeto con due rimonte da antologia.

La mancina toscana-friulana, proveniente dalle qualificazioni (dove si era fermata la sua corsa agli Internazionali d’Italia, a Roma), è la grande sorpresa azzurra sulla terra rossa di Francia, anche perché è stata capace di riportare l’Italia in rosa a un ottavo di finale in un torneo dello Slam a due anni di distanza dall’exploit di Camila Giorgi, che nel 2018 raggiunse lo stesso traguardo sull’erba di Wimbledon.

Un miracolo azzurro, anche se in rosa, che illumina un torneo destinato comunque ad andare in archivio come l’edizione più anomala della sua storia: quella senza il grande pubblico, tra mascherine, gel igienizzanti e termoscanner.

Poco importa, comunque, per chi ha deciso di stupire il mondo, facendo saltar per aria le gerarchie del tennis mondiale e, di gioia, mamma Monica, il fratello Matteo e papà Claudio da Cervignano, ex attaccante di Cosenza, Mantova, Sambenedettese e Modena: 57 partite in serie B (con 5 reti), 128 in serie C1 (26 reti) e 34 in C2 (10 reti). Poco, forse, in confronto a quello che sta facendo sua figlia, che un pezzo di Friuli se lo sta portando con sè al Roland Garros. —



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