La fidanzata di Milan esulta: «Il mio Jonny è uno spettacolo, ora bisogna arrivare a Roma»

Con la ragazza, a Caorle, per il campione olimpico sono arrivati anche i genitori, il fratello e i nonni, oltre a una cinquantina di tifosi

Antonio Simeoli
Jonathan con la sua Samira; a destra la volata di Caorle (a destra il friulano in maglia ciclamino)
Jonathan con la sua Samira; a destra la volata di Caorle (a destra il friulano in maglia ciclamino)

CAORLE. La grinta che ci mette indicando al telefono ad Asia Zontone, amica d’infanzia del suo Jonathan, e sua “guida” nel mondo di Milan assieme ad Elena la mamma del campione, spiega tutto. Samira, la fidanzata della maglia ciclamino, è arrivata martedì sera da Lipsia, dove vive e studia giurisprudenza.

I due stanno insieme dallo scorso autunno, ma è subito chiaro si tratti di un legame forte.

«La sento al telefono la sera e ci parlo finché non mi addormento di stanchezza», aveva detto l’altro giorno al Messaggero Veneto.

Milan secondo in volata a Caorle: ad attenderlo gli applausi e il bacio della fidanzata

Lei? Le parli in inglese (male) e prova a rispondere in italiano (se la cava già), ma soprattutto, prima volta al Giro d’Italia e a vedere una corsa di biciclette, da quel carrozzone non si fa travolgere.

«È meraviglioso essere qui ad aspettare il mio Jonathan – spiega – è la prima volta che vedo dal vivo una corsa ciclistica, ma in tv non me ne perdo una quando c’è lui. Gli studi? (ride, ndr) Beh in maggio c’è il Giro e mi guardo le gare. È un ragazzo straordinario, solare, ma non serve che ve lo dica voi ne conoscete bene le qualità».

Le diciamo Roma, lei sorride. «Sono qui anche per questo, per fargli forza. In fondo io a Roma non ci sono mai stata e non vedo l’ora di visitarla con lui, naturalmente in maglia ciclamino».

giro d’Italia
Secondo anche nella volata di Caorle: dopo il traguardo c’è Samira a restituire il sorriso a Milan
La “banda” da Buja a Caorle per sostenere Jonathan Milan

Come di ciclamino è vestita la ragazza, che ha chiaramente svolto un corso rapido di apprendimento dell’ambiente ciclistico se al telefono, per far piombare la comitiva di Buja nel parcheggio riservato ai bus dei team, dice al telefono ad Asia: “Dovete venire vicino al bus della Educational First”, che tutti, chiamano EF, perché c’è scritto così sul pullman, ma il nome per esteso è la giusta denominazione della squadra d’oltre Oceano.

Lei si abbraccia il suo Jonny dopo l’arrivo, quando ancora non sa se ha vinto, se lo mangia con gli occhi mentre indossa la maglia ciclamino alla premiazione («secondo, ancora secondo, e per un soffio, doveva vincere», ci dice), poi lo aspetta al mini-van del team.

E si fa da parte a gustarsi la scena di questa cinquantina di bujesi che urla e strepita quando vedono arrivare il loro campione. Lui prende nonno Eligio e nonna Marcella e se li stringe forte, come fa col fratello e la mamma, vede fuori dalla recinzione papà Flavio, uno timido che timido non si può, ma commosso tanto quanto andava da giovane forte in bici, e corre ad abbracciarselo. Poi i bimbi che chiedono foto, selfie, autografi. E Jonny sale sul van. Non prima di aver baciato la sua Samira. —

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