Insulti razzisti in campo, maxi-squalifica a calciatore di 16 anni: 7 giornate
Nella sua memoria difensiva il ragazzo della formazione Under 16 ha negato di aver proferito la frase incriminata, spiegando anche che la collocazione temporale dell’episodio fornita dai testimoni è incerta, e che nessuno di loro ha fatto cenno a un colpo che lui avrebbe ricevuto

Sette giornate di squalifica ad un giovanissimo calciatore per aver insultato un avversario con espressione discriminante, a sfondo razziale, e un’ammenda di 150 euro alla sua società, l’Asd Unione Friuli Isontina, per “responsabilità oggettiva”.
Così si è espresso nei giorni scorsi il tribunale federale territoriale della Figc in merito ad un episodio risalente alla fine di gennaio, quando nel corso della gara Udine United Rizzi Cormor – Unione Friuli Isontina, disputata a Udine e valevole per il girone B del campionato regionale Under 16, un giocatore dell’Ufi avrebbe rivolto a un avversario – al termine di una fase di gioco concitata, nella quale il giovane isontino ha sostenuto di aver ricevuto anche un pugno – una frase ingiuriosa.
Segnatamente, “Torna in Africa, scimmia”, facendo riferimento alla “carnagione mulatta” (come si legge nel dispositivo della sentenza pubblicato dal comitato regionale della Figc) dell’avversario.
Questa la versione dei fatti denunciata dalle testimonianze dei tesserati e di alcuni genitori della formazione udinese, ma non confermata da parte di componenti dell’Ufi, che nella circostanza erano troppo distanti per poter sentire.
Anche nella sua memoria difensiva il ragazzo della formazione Under 16 degli isontini ha negato di aver proferito la frase incriminata, spiegando anche che la collocazione temporale dell’episodio fornita dai testimoni è incerta, e che nessuno di loro ha fatto cenno al colpo che lui avrebbe ricevuto.
Insomma, una situazione intricata e complicata dal fatto che nel suo referto il direttore di gara, che ha dichiarato di non aver sentito nulla, ha riportato però le lamentele dei calciatori dell’Udine United Rizzi Cormor per le “espressioni discriminatorie” proferite dal giocatore al centro dell’indagine.
In mancanza di elementi certi, la procura federale ha comunque valutato che qualcosa deve essere successo, e in casi simili il calciatore giudicato colpevole viene squalificato per almeno 10 giornate.
Visto che il difensore del giovane dell’Ufi ha optato per un accordo tra incolpato e procura, la pena è stata diminuita fino a 7 giornate.
Passando invece ai provvedimenti nei confronti della società, il tribunale non poteva esimersi dal procedere nei confronti dell’Ufi per la regola della “responsabilità oggettiva”, ma ha deciso per un’ammenda minima di 150 euro perché la società ha sempre dato prova di essere una realtà “inclusiva”.
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