Ilaria Mauro dice addio al calcio da bomber: «Mi ha insegnato che cadi 7 volte e ti rialzi 8»

A soli 33 anni la giocatrice di Reana chiude la carriera: «Ringrazio i dottori dell’Humanitas per avermi salvato la vita»
Simonetta D’este

UDINE

«Ringrazio te Calcio, per avermi dato la possibilità di conoscere». È questo il messaggio di Ilaria Mauro al suo grande amore nel giorno in cui, attraverso i social, gli ha dato l’addio. L’attaccante di Reana del Rojale, che molti ricordano bomber del Tavagnacco, a 33 anni ha deciso di appendere le scarpette al chiodo, dopo un anno complicato a causa di un infortunio serio, che l’ha costretta a stare a lungo ai box.

Mauro ha scelto Instagram per salutare e ringraziare tutti, dalla Reanese, sua prima squadra in assoluto (giocava con i maschietti e segnava come un attaccante di razza) all’Inter, ultimo suo team. Non si è dimenticata della famiglia, dei tifosi, ma nemmeno del Tavagnacco, del Sand, del Potsdam, della Fiorentina – con la quale ha vinto lo scudetto –, e nemmeno della Nazionale, la cui casacca ha vestito con grande orgoglio. E poi degli staff tecnici e medici («Ringrazio i dottori dell’Humanitas per avermi salvato la vita»), dei collaboratori e delle compagne di squadra, ma soprattutto ha voluto ringraziare lui, il Calcio, con la lettera maiuscola, come ha scritto lei: «Ringrazio te Calcio, per avermi dato la possibilità di conoscere. Sì, conoscere persone stupende, culture diverse, visioni opposte. Conoscere la vittoria che porta gioia, e la sconfitta che ti fa incazzate ma ti porta a lavorare ancora più duramente per raggiungere i tuoi sogni. Mi hai insegnato cos’è il sacrificio, la perseveranza e la pazienza. Mi hai insegnato che… cadi sette volte e ti rialzi otto. Ti porterò sempre con me, nel taschino in alto a sinistra, dove vanno tutte le cose belle della Vita. Grazie».

Una vera e propria dichiarazione d’amore da parte di chi ha onorato questo sport fino in fondo, lottando affinché correre dietro ad un pallone per una ragazza non fosse null’altro che normale. E questo suo impegno è stato riconosciuto a tutti i livelli. Lo ha fatto anche la Figc, che sulla pagina ufficiale su Facebook le ha dedicato una poesia in friulano di Pierluigi Cappello, “Cercli”, iniziando con «Grazie Ila, questa, che a te non servirà tradurre, è tutta per te».

«Sappiamo che il calcio ti ha dato tanto, ma tu hai dato al nostro mondo molto di più. In bocca al lupo!», ha concluso la Federazione, mentre Fiorentina e Inter le hanno preparato e pubblicato due contributi con le immagini più belle delle sue esperienze in viola e in nerazzurro. —





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