Il Pordenone ingaggia Zilli e collabora con l’Udinese

L’arrivo di Vanoli e Ferrigno ha intensificato i rapporti con la società friulana Intanto Bello suda ad Arta terme con Rosa Gastaldo e i bianconeri di Guidolin

PORDENONE

Uno è di Pordenone e gioca nell’Udinese: il suo nome è Daniel Bello. L’altro è un neoramarro e arriva dalla Primavera bianconera: si chiama Fabrizio Zilli. “Scambi” tra le due città e squadre friulane. Che potrebbero diventare sempre più frequenti. Perché l’ingaggio dell’esterno offensivo, l’entrata in società di Massimiliano Ferrigno, responsabile marketing dei bianconeri, e il nuovo allenatore dei neroverdi, Rodolfo Vanoli, ex condottiero delle “zebrette”, sembrano i primi passi verso un Pordenone “succursale” dell’Udinese. Un male, affermeranno i puristi: si perdono identità, “indipendenza” e orgoglio cittadino. Un bene, diranno i pratici: essere una costola del club più in salute e lungimirante del calcio italiano, è garanzia di solidità e avvenire.

Arrivo. Si parta dall’ingaggio di Zilli. Da mesi se ne parla, praticamente da quando è stato ingaggiato Moras. Ma solo da ieri è ufficiale: l’esterno offensivo (classe ’93) è un nuovo giocatore del Pordenone. Attenzione, non è un fuoriquota qualsiasi. Nei piani di Vanoli sarà una delle tre mezze punte (assieme a Sessolo e all’altro big in arrivo) che agirà alle spalle del bomber Amodeo. Un potenziale titolare, dunque, che il pubblico del Bottecchia comincerà a conoscere sin da subito. In via Stadio si presenta con un buon curriculum: giovanili a metà tra Liventina/Gorghense e Udinese, l’ultima stagione a metà tra Pro Fagagna (Eccellenza) e le “zebrette”. Dove ha chiuso l’annata collezionando 14 presenze e un gol. «Pordenone è un’occasione importante per dimostrare il mio valore – queste le prime parole del giocatore –. La mia qualità migliore? La velocità».

In ritiro. A sudare ad Arta Terme, con la prima squadra dell’Udinese, assieme tra gli altri al maniaghese Rosa Gastaldo, c’è invece Daniel Bello. Difensore, nato a Lecce nel ‘92, ma cresciuto a Pordenone, città dove tuttora risiede. Nel suo percorso calcistico c’è, agli albori, il Don Bosco, dov’è rimasto sino agli esordienti. Poi Liventina/Gorghense e, da 5 anni, all’Udinese. Dove ora si gioca le sue carte con i big: «E’ un’esperienza unica – afferma l’esterno difensivo –: essere qui e imparare da campioni del genere è un privilegio unico. A fine ritiro dovrei rientrare con la Primavera, ma intanto mi gioco le mie possibilità: chissà, magari i sogni si realizzano…». E dire che il suo nome era stato associato proprio al Pordenone, poco tempo fa. Voce poi rientrata, perché l’Udinese ha voluto puntare su di lui. E Bello per ora (giustamente) vede solo in bianconero: «Ho 19 anni e spero in una carriera da “pro” – dice –. Al momento Pordenone è “solo” la città in cui vivo. In futuro, chissà».

Alberto Bertolotto

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