Il Pordenone ha scelto il suo ritiro blindato e aspetta solo il via libera
PORDENONE
Oggi può essere il giorno giusto. Il Comitato tecnico-scientifico dovrebbe dare il via libera, quello secondo cui, da lunedì prossimo 18 maggio, anche le squadre di serie B potranno allenarsi in gruppo. Va da sé che l’attuale settimana sia scandita da tre tappe importanti: la continuazione delle sedute individuali, la cui ripresa dopo due giorni di stop è fissata per oggi; i tamponi, a cui i calciatori si sottoporranno tra giovedì e venerdì e il ritiro, che inizierà domenica o perlomeno una volta ricevuti i risultati dei test.
Il Pordenone è pronto, prontissimo. Tanto che ha già trovato nella Villa Revedin di Gorgo al Monticano la sede del suo ritiro blindato.
AVVICINAMENTO
E da quel momento il cosiddetto gruppo squadra non potrà più avere contatti con l’esterno. Per questo motivo il “viaggio” che comincia oggi sarà molto importante. Si cercherà di rifinire ulteriormente la condizione in vista dell’ipotetica ripresa collettiva e si dovrà arrivare al giorno dei tamponi con la speranza che nessun giocatore risulti positivo: se mai ci fosse, questo sarà posto in quarantena per i successivi quattordici giorni.
Non dovrebbero esserci problemi, i ramarri hanno vissuto l’isolamento seguendo le norme di distanziamento sociale, ma gli esami fugheranno ogni dubbio. Dopodiché comincerà il ritiro, con Stefani e compagni che faranno su e giù dalla struttura di Gorgo sino al De Marchi, dove si sosterrà il lavoro sul campo. Quello del 18 maggio sarà a ogni modo un via generalizzato: in A e B si inizierà a sostenere le sedute collettive.
IN CAMPO
Sarà un altro passo verso le partite ufficiali. Di date ancora non se ne parla, ma è verosimile che la ripresa venga fissata per metà giugno, in modo tale da concludere i dieci turni mancanti e i play-off entro i primi di agosto. Il limite, fissato dall’Uefa per le serie maggiori, potrebbe non essere seguito pedissequamente dai cadetti, che non dovrebbero avere l’obbligo di lasciare libero il mese di agosto per le competizioni europee.
Si vedrà strada facendo cosa fare, anche perché aleggia sempre lo spettro del calciatore trovato positivo in corsa: cosa si farà? Il protocollo prevede che venga isolato il positivo e chi è stato a contatto con lui, compresi gli avversari). La conseguenza è che si fermerebbe il campionato. Un’ipotesi da tenere in considerazione, con i suoi ritardi, anche se i club contano di procedere spediti verso la chiusura del torneo. Il Pordenone ora è pronto ad alzare il ritmo: più di tutti ha desiderato la ripresa, in primis il suo presidente Lovisa. —
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