Il Pordenone elimina i dubbi e il Marano

PORDENONET. Tuona il Marano: «Il rigore decisivo è inesistente». Le immagini non confermano, né smentiscono e il dubbio rimane. Ma il verdetto è uno: il Pordenone supera i vicentini, lo fa per la seconda volta di fila e si guadagna i quarti di finale di coppa Italia. I “ramarri” prendono tutto ciò che volevano: passaggio del turno, ma soprattutto morale e autostima, tanto da digerire (quasi) del tutto l’aggancio in testa al campionato da parte dei rivali. A proposito, il Marano, ieri, non era in formazione del tutto rimaneggiata. Quindi, la squadra di Parlato c’è e, al netto dell’episodio, merita la vittoria ottenuta: ora giocherà l’11 dicembre con i bergamaschi del Pontisola (campo da definire).
Dominio. Novità negli schieramenti. Il Marano si presenta con un 5-3-2, anziché col 4-3-3. Parlato cambia qualcosa: mette Dionisi in fascia, arretra Nichele al centro della difesa, fa partire dal 1’ Mateos, ma giura fedeltà al 4-3-3. Almeno nei primi minuti. Poi, vedendo le difficoltà, cambia: 4-4-1-1 con Mateos a raccordo tra il centrocampo e Zubin, per disturbare Daldosso. Modifica dopo 10’, ed è la svolta. I “ramarri” prendono in mano la gara e vanno avanti. Mateos apre per Bearzotti, numero a superare Yarboye: il giovane libera il destro. Palla all’incrorcio dei pali: rete. E’ l’1-0 neroverde. Vantaggio meritato, anche perché, ancor prima, Bearzotti impegna con un colpo di testa. Il Marano si rialza, ha una leggera supremazia territoriale, ma è un po’ stordito e in difficoltà. Mister Cunico ordina di passare a tre dietro, ma inizia a concedere. Infatti, è Gava che tiene in vita i suoi, alzando sopra la traversa un’incornata di Bearzotti.
Il pari. Il primo tempo finisce, ed è appannaggio del Pordenone. Si riparte: Parlato toglie Nichele, sposta Dionisi al centro e inserisce Fornasier in fascia. Operazioni che profumano di turnover e di una certa sicurezza di passare il turno. Ma dopo 10’, il gelo: punizione di Daldosso, Ferretti incorna sul primo palo. Tentativo debole, ma a Careri sfugge la sfera. E’ il pari. Pordenone incredulo. Primo errore della stagione del suo portiere e tutto da rifare. Ma, da grande squadra, i “ramarri” si rialzano subito. Triplo tentativo di Zubin (due fuori e una punizione parata), Mateos continua a fare la differenza, tanto che Cunico mette un’altra punta e passa al 5-2-3. Ma al 36’, l’episodio decisivo. Cross di Mateos, presunto mani di Tedesco: rigore. Proteste vicentine, ma l’arbitro non torna indietro. Sul dischetto va Zubin, che spiazza Gava e trasforma: è il 2-1. Il Marano si rialza e, al 39’, va in gol, ma a gioco fermo. L’arbitro vede un fuorigioco di Beccaro. Il Pordenone soffre, sfiora il 3-1 due volte, Niccolini viene espulso per una manata a Ferretti. Ma riesce a portare a casa la partita. E sul Bottecchia torna il sereno.
Alberto Bertolotto
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