Il gioiellino Asu Tara Dragaš stupisce ma l’Olimpiade di Parigi resta un sogno
Nella tappa di World Cup a Baku, la ginnasta udinese ha sfiorato il podio nel cerchio. Raffaeli e Baldassarri ai Giochi

Si è chiusa con risultati superiori alle aspettative la prova di Tara Dragaš alla World Cup di ginnastica ritmica a Baku, in Azerbaigian.
Dopo aver conquistato le finali individuali alla palla e al cerchio nella prima giornata e aver ottenuto un ottimo undicesimo posto nell’all around dopo le prove alle clavette e al nastro nella seconda, la stellina dell’Asu Udine si è superata nella giornata conclusiva, chiudendo al quarto posto la finale al cerchio grazie a un superlativo 34.350, ad appena 0,30 dal podio, e terminando al sesto nella finale alla palla, con un esercizio che le è valso 30.950 punti.
Si è confermata fra le migliori l’altra azzurra Sofia Raffaeli, bronzo nell’all around, oro alle clavette (34.550), argento al cerchio (35.500) e quarta alla palla (32.500). «Siamo super contenti e super orgogliosi – ha commentato la mamma-allenatrice Špela Dragaš – non solo per aver conquistato le finali, ma perché vi ha partecipato da protagonista lottando alla pari con le ginnaste migliori del mondo che gareggeranno alle Olimpiadi e ottenendo punteggi superiori a quelli che raggiunge in Italia. Rimane un piccolo neo legato alle prove alle clavette e al nastro, che sono i suoi attrezzi migliori, ma sappiamo che Tara ha grandissimi margini di miglioramento».
Accompagnata in gara da Magda Pigano, Tara ha dimostrato di essere molto maturata rispetto all’esordio assoluto in World Cup dello scorso anno. «Ringrazio Magda – ha proseguito l’allenatrice – che ha saputo metterla a proprio agio e farle tirare fuori il meglio di sé e le altre nostre allenatrici Noelia Fernandez e Valeria Pysmenna oltre alla coreografa Laura Miotti. Una parte importante del merito va anche all’Asu, al presidente Alessandro Nutta e al direttore generale Nicola Di Benedetto perché ci permettono di allenarci al meglio».
Riguardo alla possibilità che Tara possa essere convocata alle Olimpiadi (i posti assegnati all’Italia sono due, non nominali, conquistati nei mesi scorsi da Sofia Raffaeli e Milena Baldassarri), la coach resta cauta: «La nostra speranza è che Tara possa essere nella top tre italiana dopo i Giochi di Parigi. Il pass è stato guadagnato da Baldassarri quindi non pensiamo all’Olimpiade, ma ci piacerebbe, alla luce di quanto dimostrato a Baku, che Tara in questo semestre fosse convocata per qualche altra competizione internazionale anche se, al momento, il programma non lo prevede. Dobbiamo fare un passo alla volta, anche se Tara ha dimostrato in questa World Cup di averne compiuto uno molto grande non sono per i piazzamenti ottenuti ma per il valore dei suoi punteggi».
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