I primi cinque anni delle Ueb Cividale: «Cresciuti grazie alle sconfitte»
Il presidente della Gesteco, Davide Micalich, rivive alcuni dei momenti cardine di questa giovane ma allo stesso tempo appassionante storia

Buon compleanno Ueb Cividale. Giovedì 17 luglio la società ducale festeggia il 5° anno dalla sua nascita, da quel 17 luglio 2020 in cui, acquisendo il titolo sportivo di Valsesia, è iniziato tutto. Abbiamo chiesto al presidente Davide Micalich di rivivere con noi alcuni dei momenti cardine di questa giovane ma appassionante storia.
Telefonata di Giuseppe Ruolo…
«Lui e all’ex sindaco Balloch sono stati decisivi, oltre che rapidissimi. Io volevo prendermi un periodo di pausa dopo quanto successo a Udine, avevo poco entusiasmo, lui l’ha riacceso. Così ho chiamato Gabriele Bruni e Massimo Fontanini, il mio braccio destro e sinistro. Hanno avuto il coraggio di rispondermi “Sì, facciamolo” quando tutti ridevano, ora mi sento di dire che hanno avuto ragione a fidarsi di me, e io di loro. Ma non sono i soli a cui devo molto».
Gli altri protagonisti
«C’è Franco “Franchina” Terenzani, che mi ha sempre appoggiato nelle mie follie, mio fratello Riccardo che mi ha dato subito una mano, e poi Filippo Cargnello, con cui ho preso la decisione di bussare alla porta di Stefano Pillastrini. Volevamo puntare sui giovani, investire in un progetto complementare a quello che già c’era sul territorio. Ho chiamato Pilla, mi ha detto “Se queste sono le basi arrivo domani”. L’era Covid, in cui molti chiudevano, ci ha permesso di mettere le mani su un titolo a prezzo accessibile: abbiamo fatto all-in, ha pagato.
Questa è la nostra “Isola che non c’è”, un ambiente sano in cui tutti sono partecipi, nata da chi ha scelto di stare con me, da rapporti di amicizia che vanno oltre il lavoro».
Un ricordo per stagione
«Le sconfitte del primo anno, fino al ko di Fabriano, meritato perché non eravamo pronti. Ci hanno unito, facendoci capire che il progetto era saldo e andava oltre i risultati. Del secondo anno porto con me l’entusiasmo della promozione: la città ha imparato ad impazzire con noi. Del terzo la follia di partire con Chiera e Pepper in serie A2 come stranieri e ritrovarci a Gara 5 contro Udine, chiusa con una giusta sconfitta al Carnera.
Poi le dieci vittorie consecutive, dopo la partenza shock, e la Coppa Italia quest’anno. Le sconfitte sono un file rouge, ma ci hanno permesso di crescere, consolidando le nostre idee. E ora vogliamo continuare a divertirci e divertire, con l’orgoglio di avere 150 sponsor e un palazzo sempre pieno a sostenerci».
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