Al Tour vince il fair-play: Pogacar cade e i rivali lo aspettano. Milan ancora maglia verde
A Tolosa vince il norvegese Abrahamsen, Healy resta leader. Dal 17 luglio 3 tappe sui Pirenei

A Tolosa, la città delle esplorazioni spaziali europee, vince un norvegese, ma soprattutto trionfa il fair-play.
A 4 km dalla fine di una tappa corta (nemmeno 160 km) ma corsa a perdifiato, il campione del mondo Tadej Pogacar, il grande favorito della Grande Boucle, nel gruppo degli uomini di classifica tagliato fuori per la vittoria di tappa tampona il norvegese Tobias Johannessen (UnoX), finisce a terra, sbatte fianco, glueteo e spalla sul marciapiede. Si rialza subito, ma la catena della bici gli è caduta. Riparte. E il gruppo dei big decide di aspettarlo. Meglio provare ad attaccare e vincere sul campo, e da oggi per tre giorni sui Pirenei si ballerà e molto, che guadagnare tempo così. «Grazie a tutti», dirà lo sloveno alla fine.
Pocagar arriva un po’ ammaccato, ma apparentemente tranquillo. Oggi si vedrà come reagirà verso l’Hautacam, primo vero arrivo in salita del Tour sui Pirenei preceduto dal lungo Soulor. Sulla salita finale sopra Argeles-Gazost, a un passo da Lourdes, due anni fa Vingegaard diede il colpo di grazie proprio a Pogacar andando a prendersi il primo Tour. In classifica, così, non è cambiato nulla. Resta leader Healy, che ha 29” su Pogacar, 1’29” su Evenepoel, 1’46” su Vingegaard J. e 2’06” su Jorgenson.
La tappa? A mille all’ora, con in fuga subito un quintetto con il norvegese Jonas Abrahamsen (Uno X) e lo svizzero Mauro Schmidt (Jayco) e pure l’italiano Davide Ballerini (Astana).
Sembra segnato il loro destino perché dietro incombe un altro gruppetto con Mathieu Van der Poel (Alpecin) e Wout Van Aert (Visma), che sentono l’odore del sangue visto il muro simil Fiandre a 8 km dalla fine.
Van der Poel in effetti stacca tutti su quel muro, ma è senza radio e non sa che davanti erano rimasti il norvegese e lo svizzero. Insegue, ma invano. Vince la volata a due il norvegese, proprio mentre a fianco a loro un bodyguard placca un manifestante che protestava per la presenza in gruppo del team Israel.
Jonathan Milan? Il friulano sempre in maglia verde e tranquillo nel gruppo dei velocisti a 15’. Con i due fuggitivi che gli han fatto il favore di togliere un bel po’ di punti a Vdp.
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