I giocatori alla società: «Pagate gli stipendi o sarà messa in mora»

PARMA. «I bonifici? No, non sono partiti. Anzi, non le dico nulla perché per scaramanzia comunicherò solo quando saranno arrivati». Parla così Giampietro Manenti, il nuovo presidente del Parma Fc,...
Pietro Leonardi on the tribune during the Italian Serie A soccer match Parma FC vs AC Chievo Verona at Ennio Tardini stadium in Parma, Italy, 11 February 2015. ANSA/ELISABETTA BARACCHI
Pietro Leonardi on the tribune during the Italian Serie A soccer match Parma FC vs AC Chievo Verona at Ennio Tardini stadium in Parma, Italy, 11 February 2015. ANSA/ELISABETTA BARACCHI

PARMA. «I bonifici? No, non sono partiti. Anzi, non le dico nulla perché per scaramanzia comunicherò solo quando saranno arrivati». Parla così Giampietro Manenti, il nuovo presidente del Parma Fc, il giorno dopo le promesse fatte in conferenza stampa ai tifosi crociati e, soprattutto, a dipendenti e calciatori. La data del 16 febbraio, termine ultimo per il pagamento dei tesserati e delle pendenze fiscali, è dietro l'angolo e, per rispettarla, ieri Manenti aveva detto di essere pronto a far scattare i bonifici «con la disponibilità di diversi istituti bancari italiani». Il numero uno crociato aveva aggiunto che i pagamenti «sarebbero partiti già questo pomeriggio o al massimo domani mattina», cioè ieri. Per ora nei conti correnti dei beneficiari non c’è traccia, ma nemmeno sarebbe stato prodotto un documento per rassicurare tutti che entro lunedì andrà a buon fine la transazione bancaria.

Non resta insomma che aspettare ancora anche se i giocatori hanno confermato di essere pronti a mettere in mora la società nel caso di un nuovo nulla di fatto. «Ci dobbiamo tutelare dopo tutti questi mesi di attesa - ha commentato Massimo Gobbi, difensore del Parma -. Alla società abbiamo fatto presente che quella è la data più importante per il nostro futuro e non ci saranno ulteriori proroghe. È tutto predisposto con la nostra associazione, l'Aic».

«Ora diamo comunque fiducia alla nuova proprietà perché adesso possiamo fare solo questo - ha concluso il giocatore -. Arrivati a questo punto speriamo che tutto vada bene, ma sono stati mesi difficili. Spiace non avere sentito nulla su di noi da Lega Calcio e Figc visto che la nostra situazione toccava comunque tutto il mondo del calcio».

A difendere l’operato degli organismi di governo del mondo del pallone ci ha pensato però Marco Brunelli, direttore generale della Lega. «Seguiamo la vicenda con grande attenzione e grande preoccupazione - ha detto proprio a Parma dove era ospite di un incontro con gli studenti di un istituto cittadino -. È evidente che non ci ha lasciati indifferenti. Resta il fatto che Lega e Federazione applicano le norme che esistono».

«Sono rimasto sconcertato dalle dichiarazioni di chi ha messo in dubbio la regolarità del campionato ipotizzando che i giocatori del Parma non si stiano impegnando - ha concluso Brunelli -. Io credo che i giocatori del Parma stiano facendo il massimo possibile in queste condizioni. Nessuno si è posto questo problema per i casi recenti del Levante in Spagna o del Portsmouth in Inghilterra dove c'era una situazione simile, con i giocatori che non percepivano gli stipendi. Mi sento di escludere questo rischio vista la serietà dell'allenatore e dei componenti della rosa del Parma».

Sul caso ha parlato anche Carlo Tavecchio. «Non è possibile che non ci siano norme chiare laddove si deve intervenire sull'acquisto di una società professionistica - ha detto il presidente della Figc - Le Spa e le Srl devono avere dei capitali. Io sto facendo studiare da eminenti civilisti e giuristi una norma che vada oltre quella inglese, una norma di garanzia».

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